Immagina di essere in una sala del 1270, elegantemente e medievalmente affrescata, circondato da profumi inebrianti e colori che catturano l’occhio. È in questo scenario che si è svolto l’evento A Sagrantino, una celebrazione dedicata alle annate 2020 del Sagrantino di Montefalco. Come un artista che dipinge su una tela, i produttori di Montefalco hanno presentato le loro opere, ciascuna bottiglia un capolavoro di complessità e passione.
L’annata 2020 ha dimostrato di essere un vero e proprio racconto del territorio. Il Sagrantino di Montefalco è un vino noto per la sua potenza e struttura, ma quest’anno ha rivelato una freschezza sorprendente, come una brezza leggera che rinfresca una giornata estiva. Questa caratteristica, insolita ma benvenuta, ha aggiunto una dimensione nuova al vino, mantenendo intatta la sua anima robusta e terrosa.
Durante l’evento, ogni assaggio è stato un viaggio. Il Sagrantino 2020 ha mostrato un equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione. I tannini erano presenti, come sempre, forti e decisi, ma accompagnati da una vivacità che ricordava il sorriso di un vecchio amico che non vedevi da tempo. Questo mix ha reso l’esperienza di degustazione non solo memorabile, ma anche profondamente personale.
Le note di frutti rossi, spezie e una leggera sfumatura erbacea si sono fuse in un’armonia perfetta, come gli strumenti di un’orchestra sinfonica. Ogni sorso era un capitolo di una storia che parlava di terre baciate dal sole, di vendemmie laboriose e di mani esperte che conoscono ogni segreto del vitigno.
Rosso, tannico, strutturato, alcolico: secondo una certa narrazione, soprattutto giornalistica, oggi non ci sarebbe vino più lontano dal gusto dei sempre più volubili e schizzinosi winelover di mezzo mondo, e invece…
E invece, proprio questa annata 2020 dimostra quanto siano errati questi preconcetti. Il Sagrantino di Montefalco si erge come un baluardo contro le mode passeggere e i gusti volubili, offrendo un’esperienza autentica e profondamente radicata nel suo terroir. È come un’opera d’arte classica che, nonostante il passare del tempo e l’evoluzione dei gusti, riesce sempre a catturare e incantare chi la contempla.
La freschezza che caratterizza il Sagrantino 2020 è come una ventata di aria nuova, un elemento che sfida le aspettative e dimostra che anche i vini più tradizionali possono riservare sorprese piacevoli. Questo vino non si limita a seguire le tendenze, ma le crea, riscoprendo e valorizzando le sue radici profonde senza mai risultare anacronistico.
I winelover di tutto il mondo, anche i più esigenti, troveranno in questa annata una dimostrazione concreta che il Sagrantino di Montefalco non è solo un vino per intenditori, ma una gemma preziosa che ha ancora molto da dire e da dare. In un mondo dove tutto sembra cambiare rapidamente, il Sagrantino resta una costante affidabile e affascinante, capace di parlare ai nostri sensi e al nostro cuore con un linguaggio universale e senza tempo. Spirituale.
Come sempre, mi sono approcciato alla degustazione in modalità “blind” ed ecco i miei migliori assaggi di Sagrantino di Montefalco 2020:
- La Veneranda
- Le Thadee – Carlo Re
- Lungarotti: fresco e accattivante
- Montioni
- Tabarrini – Colle Alle Macchie
- Valdangius – Fortunato