Tra le azienda d’eccellenza incontrate al Vinitaly 2022 troviamo anche l’Agricola Tamburini di Gambassi Terme (FI), Emanuela e Michele ci hanno accolti nel loro stand, e con grande familiarità ci hanno presentato la loro realtà e presentato le loro etichette.
“La nostra azienda nasce con il mio bisnonno Italo, già a fine ottocento i Tamburini erano produttori di vino” – mi racconta Emanuela Tamburini – “ma l’evoluzione è avvenuta in tempi più recenti. Nel 2002 infatti io sono entrata insieme a mio padre nella gestione dell’azienda, e proprio in quel momento abbiamo deciso di rinnovare l’orientamento commerciale della nostra azienda.”
L’azienda Tamburini si trova nella zona Sud Ovest di Firenze, siamo infatti a Gambassi Terme in Valdelsa a circa 60 km dal capoluogo toscano, i suoi terreni si estendono per circa i 50 ettari che comprendono meravigliosi vigneti nel Chianti e nell’area di Montalcino, oltre a oliveti e splendide aree boschive.
“Alleviamo prevalentemente Sangiovese, re dei vitigni toscani, sul quale abbiamo concentrato la produzione della nostra linea Family Selection” – prosegue Emanuela – “ma non solo Sangiovese, dai nostri vecchi vigneti utilizziamo anche il Canaiolo e il Colorino, che ci piace utilizzare all’interno dei nostri Chianti per donargli tutta quella tipicità del territorio Toscano.”
Accanto agli autoctoni toscani, l’azienda Agricola Tamburini alleva anche vitigni francesi come il Petit Verdot, Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, con i quali crea una linea di etichette dal gusto più internazionale.
“Siamo una azienda familiare, mettiamo il nostro volto sulle etichette” – prosegue Emanuela – “con questo messaggio vogliamo ricordare infatti chi ha creato l’azienda, chi la stà facendo e forse in qualche modo, chi la farà.”
Con Michele Jermann, compagno di Emanuela approfondiamo le caratteristiche dei vini, iniziando dal bianco aziendale, il “Castelluccio” che come peculiarità ha il tappo a vite.
“Il nostro bianco ha sicuramente un carattere nordico e fresco, come uvaggi utilizziamo il Trebbiano e la Malvasia” – ci racconta Michele – “il cappo a vite permette a questo vino di mantenere la freschezza e di lasciare integre le qualità organolettiche dello stesso.”
Un vino che al naso si caratterizza per un ampio bouquet floreale, al palato invece mantiene quella morbidezza che non è sempre facile trovare in un bianco toscano.
“Facciamo grande attenzione al momento della vinificazione” – ci racconta Michele – “le uve infatti rimangono in criomacerazione per una notte, alfine di preservare i sentori aromatici della Malvasia e per restituire struttura e complessità al prodotto.”
Al bianco segue il rosato “TJ” da poco aggiunto alla linea dei prodotti aziendali, un Sangiovese in purezza che rappresenta il connubio tra i Tamburini e gli Jermann, un vino dedicato alla figlia Mariadele.
“Un vino familiare e dedicato alla donna, che ricorda lo stile del bianco” – prosegue Michele – “con un a macerazione a freddo per qualche ora sulle bucce, un sangiovese morbido ed elegante, ma che mantiene sapidità ed acidità.”
Proseguiamo nella degustazione delle etichette con il primo rosso: “Italo“, il Chianti Riserva di Tamburini.
“Il vino ha in etichetta la silhouette del nonno di Emanuela, fondatore dell’azienda Tamburini” – prosegue Michele – “nasce nel 2012, un blend di Sangiovese, Canaiolo e Colorino, tutte varietà autoctone, che fanno macerazione in acciaio per poi fare un passaggio in cemento, il vino viene poi elevato per tre anni in tonneaux.”
Proseguiamo la nostra degustazione con “Il Moraccio“, che possiamo definire il supertuscan di Tamburini, un blend composto da Sangiovese, Petit Verdot e Merlot, elevanti in barrique per circa nove mesi.
Un vino che al naso ha un grande carattere, si apprezzano i frutti scuri maturi, note balsamiche e di tabacco biondo, un vino delicato che può essere abbinato anche al cioccolato fondente, o in alternativa anche fuori dal pasto, in meditazione.
Concludiamo la degustazione con il Vinsanto del Chianti “d’Incanto“, un vino della tradizione che ha come caratteristica quella di essere secco, rispetto alla media dei Vinsanti toscani.
“Abbiamo mantenuto gli zuccheri residui e l’alcol al loro posto” – prosegue Michele – “è infatti un Vinsanto non troppo stucchevole, che mantiene grande morbidezza ed eleganza: Trebbiano e Malvasia che vengono lasciati per 5 anni in caratelli di Castagno. Un vino che ti invoglia la beva e che non stucca.”
L’agricola Tamburini di Gambassi Terme è anche accoglienza e wine tasting – “Siamo ben felici e lieti di accogliere tutti gli enoturisti, gli appassionati e coloro che avranno il piacere e la voglia di venire a trovarci in cantina” – continua Manuela Tamburini – “la nostra cantina è sempre aperta, vi aspettiamo con enorme piacere a scoprire le nostre etichette e capire dove vengono prodotte.”
Riferimenti:
Azienda Agricola Tamburini
info@agricolatamburini.it | +39 0571 680235