In particolare, l’intervento regionale è stato considerato dalla Corte costituzionale contrario ai principi fondamentali in materia di governo del territorio contenuti nella legge statale 96/2006 che consente di utilizzare per attività agrituristica solo gli edifici o parte di essi già esistenti sul fondo agricolo dell’imprenditore agrituristico.
Quindi è illegittimo consentire agli imprenditori agrituristici di trasferire volumi esistenti su altri fondi diversi da quello destinato ad attività agrituristica, neanche per interventi di addizione volumetrica, come invece era previsto nella legge regionale.
“Siamo molto dispiaciuti – ha commentato la vicepresidente e assessora all’agricoltura Stefania Saccardi – che il Ministero della cultura del precedente Governo abbia deciso di impugnare la norma che, di fatto, non andava ad aumentare il carico urbanistico di un’area, ma semplicemente consentiva agli agriturismi di recuperare delle volumetrie abbandonate per avere qualche piccolo spazio in più, utile soprattutto se si consideri che in un periodo così difficile, l’attività agrituristica è quella che consente alle imprese agricole di stare in equilibrio economico. Parleremo con il Governo – conclude Saccardi – per verificare la possibilità di recuperare la norma a livello nazionale”.