Le app e i siti web che aiutano gli utenti a perdere peso stanno spopolando, offrendo consigli personalizzati, o almeno così dicono. Tuttavia, questo crescente uso dell’intelligenza artificiale nel campo dell’alimentazione solleva alcune domande preoccupanti: l’intelligenza artificiale a tavola, e la nostra dove è finita?

Affidarsi a certi consigli non rischia di lasciare nell’ignoranza chi non distingue tra le caratteristiche nutrizionali di olio e burro, carne rossa e bianca, zucchero e miele? Questi consigli non sono particolarmente pericolosi per gli adolescenti, spesso abbandonati a un destino di preparati dietetici, cibi pronti e bevande gassate?

Queste app forse rappresentano un “succedaneo” moderno che non affronta il vero problema della nostra società: la mancanza di cultura alimentare. Dare a un adolescente uno strumento come questo significa fargli compiere azioni, sperando che siano corrette, senza che comprenda il percorso necessario per raggiungere un obiettivo.

La soluzione ai problemi alimentari risiede nella cultura del cibo, che dovrebbe essere insegnata a scuola e non lasciata nelle mani di multinazionali interessate solo a vendere prodotti. L’Italia, con la sua ricca tradizione enogastronomica, ha il dovere di contrastare questa “tendenza delirante” per evitare un futuro in cui la nostra cultura alimentare venga omologata a quella di paesi con minori eccellenze.

Ricordo perfettamente il rispetto che mia nonna aveva per gli alimenti della terra, utilizzati per preparare deliziosi pranzi per tutta la famiglia. Sapeva valorizzare le verdure di stagione e l’olio, evitando sostanze artificiali. La cultura del recupero era evidente: il minestrone diventava ribollita, le braciole fritte si trasformavano in “braciole rifatte al pomodoro”.

Questa cultura, che fa parte dei miei ricordi, è oggi assente. Sulle tavole di molti neo genitori abbondano piatti pronti, sughi in barattolo e preparati liofilizzati, che non solo danneggiano la salute, ma non trasmettono nulla ai propri figli. I figli vanno educati, anche a mangiare… e per questo vi saranno riconoscenti per tutta la vita.