Anna Prandoni, giornalista e scrittrice, coordinatrice di Gastronomika, la sezione food & wine de Linkiesta, ha ricevuto il “Premio Kyle Phillips 2024”. Il riconoscimento, istituito nel 2014 da Aset (Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana) in memoria del collega scomparso, è stato consegnato oggi, venerdì 14 febbraio, a Firenze (Firenze), durante PrimAnteprima, l’evento che inaugura la Settimana delle Anteprime del vino toscano 2025.
Il premio viene assegnato al giornalista del settore che, attraverso articoli e servizi pubblicati nell’anno, ha meglio rappresentato lo stile informativo di Kyle Phillips: assenza di pregiudizi, curiosità professionale, giudizio equilibrato, desiderio di esplorare, franchezza, brillantezza nella scrittura e sobrietà nel comportamento. La commissione di quest’anno, composta dai soci Aset e coordinata da Marzia Morganti, con il supporto di Mariangela Della Monica, Selin Sanli ed Elisabetta Failla, ha scelto Prandoni per il prestigioso riconoscimento.
Ideatrice del Festival di Gastronomika, primo think tank nel mondo dell’enogastronomia, Anna Prandoni ha fondato Forketters, un progetto di social dining che porta il cibo fuori da Instagram, e Tavola spigolosa, un osservatorio permanente sulla comunicazione del cibo. È stata direttrice responsabile di “La Cucina Italiana” e di “Grande Cucina”, nonché web editor di Italian Gourmet. Ha ricoperto il ruolo di responsabile dei corsi gourmet e digital advisor per l’Accademia Gualtiero Marchesi, sviluppando i progetti editoriali Scarpetta e MilanoSecrets. Dopo aver pubblicato 36 libri di ricette in Italia, ha esordito negli USA con “Let’s cook italian” ed è attualmente in libreria con il saggio “Il Senso Buono”. TEDx speaker sul tema #piùcibomenofood, ha vinto il Prix 2023 de l’Academie Internationale de la Gastronomie.
“Sono onorata e commossa di ricevere questo premio, che arriva in un momento in cui sento sempre di più l’esigenza di lavorare giornalisticamente su un tema a me caro, molto di moda ma mai abbastanza approfondito e conosciuto. Attraverso il racconto della piccola storia dell’alimentazione possiamo raccontare la grande Storia del nostro Paese e del mondo. Spero che questo riconoscimento sia l’occasione per ricordare che la democrazia passa anche attraverso un racconto etico, puntuale, riflessivo e di indagine del cibo e del vino. Senza approfondire e senza sfatare i troppi falsi miti che alimentano questo argomento non saremo in grado di fare le giuste scelte come consumatori, e non potremo migliorare il nostro Pianeta e la vita delle persone che in questo settore lavorano”, ha commentato Prandoni.
“Forse qualcuno penserà che in Italia ci sono troppi premi di cui si potrebbe anche fare a meno. Nel nostro caso, il Premio che assegniamo oggi alla memoria del collega Kyle Phillips, così prematuramente e ingiustamente scomparso, è in realtà uno strumento per leggere lo sviluppo del giornalismo enogastroagroalimentare anno dopo anno, i colleghi che lo esercitano, le tendenze che analizzano, le storie che raccontano. Quindi non è un premio alla semplice memoria, ma un modo concreto, per quanto possibile, di tenere in vita lo spirito professionale del collega cercando ogni anno di ritrovarne l’estro e la capacità professionale nel corpo e nel mestiere di altri giornalisti che con analoga tempra, indipendenza e autonomia di giudizio rinnovano il meglio della nostra professione, così come era nello stile dell’ottimo Kyle”, ha sottolineato il Presidente di ASET, Leonardo Tozzi.