In un recente incontro, il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani ha presentato una serie di proposte di modifica dei disciplinari di Barolo e Barbaresco, approvate dal proprio Consiglio di Amministrazione. Tali modifiche sono state sottoposte al mondo produttivo per raccogliere opinioni e confrontarsi con le idee dei produttori, unici titolari collettivi delle decisioni finali sui disciplinari delle due prestigiose denominazioni vinicole.
Una delle proposte più urgenti è la limitazione della zona di imbottigliamento per Barolo e Barbaresco, la quale, secondo la legge, deve coincidere con la zona di vinificazione. Tale misura mira a salvaguardare le denominazioni da un punto di vista tecnico e commerciale, adattandole alle attuali esigenze del mercato e alle possibilità di trasporto del vino a lunghe distanze.
Il Consorzio sottolinea che questa limitazione all’imbottigliamento è l’unica misura caldeggiata con urgenza e necessità, vista l’importanza strategica per la tutela delle denominazioni.
Un’altra proposta significativa riguarda l’interscambiabilità e reciprocità tra le due zone, Barolo e Barbaresco, per la vinificazione e l’imbottigliamento. Se approvata, questa modifica consentirebbe di vinificare e imbottigliare il Barolo nell’area di produzione del Barbaresco e viceversa, escludendo i territori situati nella parte sinistra del fiume Tanaro. La zona di produzione delle uve rimarrebbe invariata per entrambe le denominazioni, secondo quanto previsto fin dal 1966.
Un’altra proposta interessante è l’eliminazione del divieto di impiantare vigneti di Nebbiolo atti a Barolo o Barbaresco nei versanti collinari esposti al Nord. Questa modifica, proposta in risposta alle condizioni climatiche attuali, fornirebbe una possibilità agronomica aggiuntiva per i produttori senza implicare un aumento della superficie vitata, attualmente contingentata da bandi di iscrizione alla denominazione.
Inoltre, si propone l’aggiunta delle menzioni comunali per la denominazione Barbaresco, consentendo una diversificazione simile a quella già presente per il Barolo. Questa modifica mira a enfatizzare le caratteristiche specifiche delle diverse sottozone della denominazione.
Infine, una proposta volta a consentire l’utilizzo di grandi formati superiori ai 6 litri, non solo a scopi promozionali ma anche per la vendita regolare, offrirebbe ai produttori la possibilità di utilizzare formati di capacità superiore e fino a 18 litri, allineandosi a quanto già consentito per i formati fino a 6 litri.
In merito a queste proposte, spetta ora ai produttori prendere decisioni attraverso la raccolta di firme, con una percentuale del 66% della superficie totale dei vigneti oggetto di dichiarazione produttiva e il 51% della produzione imbottigliata negli ultimi due anni.
Il Consorzio si dichiara aperto al dialogo e all’ascolto delle opinioni dei produttori, ribadendo l’importanza di preservare l’identità e la qualità delle prestigiose denominazioni di Barolo e Barbaresco.