La Toscana si conferma la regina dell’agriturismo in Italia, con un nuovo record di strutture autorizzate. Secondo l’analisi di Terranostra Toscana basata sui dati Istat 2023, nella regione si contano 5.797 agriturismi, in crescita del 2,9% rispetto all’anno precedente. Solo nel 2023 ne sono nati 304, quasi uno al giorno.
L’aumento delle strutture ha portato con sé una crescita dell’offerta turistica: i posti letto hanno raggiunto quota 89.000 (+1,8%), mentre le aziende che offrono ristorazione (+2,8%), degustazioni (+5,8%) e attività esperienziali (+5,8%) sono in costante aumento. L’agriturismo si dimostra sempre più un antidoto allo spopolamento delle aree interne e un’opportunità per la diversificazione economica delle aziende agricole.
“La crescita del settore è il risultato di un’offerta sempre più qualificata – spiega Marco Masala, Presidente di Terranostra Toscana – che valorizza il turismo esperienziale legato ai prodotti tipici, dall’oleoturismo all’enoturismo, fino ai formaggi e alla birra artigianale”.
Fondamentale per questo sviluppo è stata la legge di orientamento promossa da Coldiretti, che il prossimo anno compirà 25 anni. Le attività agrituristiche rappresentano ormai il 20% della produzione agricola toscana, con un valore stimato di circa 500 milioni di euro. Oltre a integrare il reddito delle aziende agricole, gli agriturismi svolgono un ruolo chiave nella tutela del paesaggio e nella manutenzione dei borghi, contrastando il dissesto idrogeologico e il rischio di spopolamento.
Le prospettive future puntano alla destagionalizzazione, per prolungare la permanenza turistica oltre il periodo primaverile-estivo. Fondamentali in questa direzione sono anche le recenti normative contro la concorrenza sleale e i nuovi finanziamenti della Regione Toscana, che ha stanziato oltre 17 milioni di euro per incentivare la diversificazione delle attività agrituristiche.