Una vendemmia della tradizione quella 2013 a Montalcino, una estate calda ma non torrida con belle escursioni termiche che hanno favorito la maturazione delle uve, restituendo un vino di grande uniformità in tutte le zone di produzione.
“Una annata appena meno strutturata” – racconta Patricio Cencioni, Presidente Consorzio Brunello di Montalcino – “ma con ottime qualità di freschezza di frutto ed acidità. Queste sono caratteristiche importanti per un vino da invecchiamento, valori che verranno conservati a lungo. In questo 2013“
Spunti davvero interessanti arrivano dalle selezioni, tutte le diversità di terreno infatti si ritrovano nel bicchiere, restituendoci tipicità uniche.
“Penso che ogni cantina possa dare sensazioni diversa all’assaggiatore” – racconta Violante Gardini, Donatella Cinelli Colombini – “perché ha delle vigne lì e crede in quello che può fare con le proprie forze. “
Bello trovare tra i produttori anche volti giovani, ragazzi che proseguono con passione la tradizione di famiglia investendo nella loro terra e nel sistema Paese.
“Abbiamo un patrimonio importantissimo qui in Toscana, che non può essere abbandonato” – racconta Francesca Vallone, Terre Nere – “sarebbe facile andare all’estero per un giovane, ma è soltanto qua che con l’impegno possiamo ottenere grandi risultati. “
In anteprima non solo vini classici ma anche esperimenti ben riusciti che arrivano ai giorni nostri attuando sistemi di vinificazione pre industriali.
“Origini nasce da un’idea di rifare un vino come veniva fatto prima dell’utilizzo dell’energia elettrica” – racconta Fabrio Giannetti, La Fornace – “con sole operazioni manuali, e senza controlli, con fermentazione naturale e follatura manuale.”
La tradizione si fonde alla modernità ed ecco che 4 donne fanno nascere un Brunello sicuramente più femminile.
“Il nostro Carillon è meno corposo di un Brunello classico” – racconta Stephania Poveda, Vini Italiani da Sogno – “nasce infatti da vitigni molto giovani, si caratterizza per il suo frutto ed i suoi caratteri sicuramente più femminili.”
Oggi il consorzio ti tutela è impegnato nella valorizzazione del brand anche in nuovi mercati come quello Asiatico.
“Molto spesso il prodotto vino nei marcati come quello dell’Asia non viene inteso con i nostri canoni consueti” – racconta Giacomo Pondini, Direttore Consorzio Brunello di Montalcino – “quindi il primo approccio che il consorzio dovrà fare su questi mercati è sicuramente informativo e culturale. “
In epoca di contraffazione diventa importante più che mai tutelarsi, ecco il giusto consiglio per essere sempre certi di acquistare Brunello di Montalcino.
“Inserendo il numero alfanumerico presente nella fascetta di Brunello” – racconta Patricio Cencioni, Presidente Consorzio Brunello di Montalcino – “in un telefono di ultima generazione, si riesce a risalire alla partita di origine, al produttore ed anche alle analisi chimiche finishe del prodotto. Se il numero non corrisponde all’etichetta acquistata, è un falso.”