Il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, ha commentato i dati di Valoritalia aggiornati al 31 ottobre riguardanti lo stato di salute della denominazione. Attualmente, le annate già commercializzate hanno registrato una bassa disponibilità, ma ciò si rivela positivo per le imprese che seguono una politica conservativa nelle quantità ed espansiva nella qualità. La vendemmia 2018 ha collocato sull’85% del suo potenziale sul mercato, confermando che il segmento luxury si dimostra anticiclico. A fine ottobre, i contrassegni di Stato per il Brunello annata 2018 sono pari a 8,5 milioni di bottiglie su un totale di 10 milioni, evidenziando un rischio di scorte limitate. Tuttavia, la situazione è sotto controllo, con un tendenziale aumento del 3% a fine luglio, tre volte meno della media italiana per gli stock di vini Dop.
La vendemmia 2019, in arrivo da gennaio, ha già registrato numerose richieste, con 2,2 milioni di fascette consegnate. Per il Rosso di Montalcino, la disponibilità è ancora più limitata, con quasi 3 milioni di contrassegni consegnati per la 2021 e solo 640 mila bottiglie residue a fine ottobre. Il Consorzio ha avviato un tavolo di discussione sull’ipotesi di riaprire l’albo di un vigneto rimasto invariato per 26 anni. Benvenuto Brunello (17-28 novembre) vedrà la partecipazione di 118 cantine, presentando in degustazione il Brunello 2019, la Riserva 2018, il Rosso di Montalcino 2022, oltre alle referenze di Moscadello e Sant’Antimo.