La settimana delle anteprime in Toscana regala spesso momenti di scoperta e degustazione, con eventi diffusi in particolare a nella città di Firenze, tra questi anche quello dedicato alla Fattoria Calappiano di Vinci, nel territorio del Montalbano. La serata si è svolta al ristorante Guné di San Frediano, accogliente locale dove prevale la leggerezza e l’atmosfera che ricorda le isole del Mediterraneo, ed in cucina si incontrano la Lucania e la Toscana.
La degustazione si apre con una amouse Bouche in abbinamento al Chianti Vinciano 2018, 80% sangiovese, 20% altri vitigni come Canaiolo, Malvasia, Colorino, e che fa solo acciaio. Un vino pulito e di facile beva nonostante i 14,5°, bello il colore, rosso rubino intenso con riflessi porpora, lascia la bocca asciutta e pulita. Sapidità e freschezza prevalgono.
Segue, come antipasto, una schiuma di ribollita con salsiccia Lucana “pezzente” croccante, olio al rosmarino e crumble salato, in abbinamento al Vinciano Riserva 2015, 80% sangiovese, 20% altri vitigni come Canaiolo, Malvasia, Colorino. Tonneaux per 12 /14 mesi e poi 12 mesi in bottiglia.
Costruita intorno al 1500 su commissione del Granduca Francesco I de’ Medici, la Fattoria di Calappiano fu uno dei primi esempi di Fattoria Toscana con produzione vitivinicola. Gli edifici si trovano nell’area di produzione del Montalbano, tra le province di Firenze, Prato e Pistoia in un territorio valorizzato da un clima continentale mitigato dalle influenze del Mediterraneo. Qui nacque Leonardo Da Vinci che su queste colline passeggiava raccontando, nel Codice Leicester, di questo territorio ricco di conchiglie da lui chiamate “nichi”, ciò dovuto al passaggio talora vorticoso dell’Arno.
Le due brave e competenti ragazze che si occupano del servizio al tavolo ci servono come primo piatto uno spaghetto con scoltellato d’anatra e foie gras con pomodori secchi. In abbinamento il Lungarno igt Toscana 2016, 60% Cabernet Sauvignon, 10% Merlot, Colorino, dfa 12-14 mesi in barrique e 12 mesi in bottiglia.
Segue un galletto in due cotture, petto con il bardiccio (tipica salsiccia della Rufina) e cosciotto con pera, canestrato e porri con patate alla cenere, in abbinamento il Collegonzi Igt Toscana 2015, 100% sangiovese. 12- 14 mesi di botte grande e 12 mesi in bottiglia. Un vino di carattere ed eleganza, fresco e aperto con belle note floreali e fine spaziatura. Elegante ma discreto, in assoluto il miglior vino della serata.
Il nome di questo vino e la sua etichetta, così particolare, hanno origini antiche, si narra infatti che anticamente esistesse un banco che prestava denari a chi voleva investire nel territorio e nell’artigianato della zona, grazie al quale vennero finanziate imprese agricole che portarono il territorio a eccellere per la coltivazione di viti e ulivi. Il decoro in etichetta ci racconta di uno scrigno che, con la chiave del Collegonzi, viene aperto per dare denari a chi vuole portare ricchezza investendo nel territorio.
La bottiglia Collegonzi di cui sono stato gentilmente omaggiato, sarà la piacevole compagna di una prossima serata a tavola con amici che sanno bere bene.