La storia della Cantina Dei di Montepulciano nasce nel 1964 quando Alibrande Dei sceglie di acquistare i terreni di Bossona e di impiantarvi il primo vigneto, la proprietà si allarga negli anni ’70 e nel 1985 esce in commercio la prima bottiglia di Vino Nobile di Montepulciano firmata dalla famiglia Dei.
“Sono appassionata di musica e, per anni, ho pensato a una carriera nel mondo dell’arte.” – racconta Maria Caterina Dei, cantina Dei – “Mio padre aveva però un sogno, quello di una vinificazione di altissima qualità e di una cantina moderna e sostenibile. Quel sogno mi ha travolta e catturata. Ora, da oltre vent’anni, mi faccio portavoce del sapere e dei valori della mia famiglia, erede e interprete della tradizione agricola e vitivinicola che in Montepulciano ha avuto il suo luogo d’elezione.”
Incontro lo spirito puro e nobile di Caterina nel corso di un press-tour organizzato in occasione dell’ultima anteprima del Vino Nobile di Montepulciano: posso definire la cantina Dei perfetta sintesi tra tecnologia e arte.
Il padre di Caterina, Glauco Dei diede infatti un’importante svolta all’attività di famiglia concepì l’idea di unire il mondo della pietra con quello del vino, decidendo di disegnare e costruire una dimora in travertino per il proprio vino. La struttura s’inserisce armoniosamente nella dolcezza del paesaggio collinare che circonda Montepulciano.
Per accedere alla struttura dobbiamo percorrere una caratteristica rampa circolare, sempre in travertino, che scende nel cuore della terra disegnando una chiocciola.
La sala di affinamento somiglia a un tempio del vino: una struttura moderna e pulita, ma con decisi richiami alla classicità. Le ampie vetrate della zona di imbottigliamento e confezionamento si affacciano a un piazzale che richiama la forma di un anfiteatro: è qui che il connubio tra vino e arte raggiunge la massima espressione.
La bellissima esperienza in questa affascinante cantina toscana si conclude con una verticale di vecchie annate dei due cru aziendali: Vino Nobile di Montepulciano Madonna della Querce e la Riserva Bossana, due vini che raccontano in modo straordinario, la loro identità territoriale.
Madonna della Querce 2018
Rubino con riflessi granati, al naso mallo di noce, erbe officinali, note tostare e china. Sorso di soddisfazione e di piacevole freschezza che pervade il calice, sostiene un frutto maturo e preciso.
Riserva Bossona 2018
Rubino con riflessi granati, al naso è distinto si apprezzano sentori di sottobosco, foglie di quercia e pietra pomice. Attacco al palato è disteso, cresce e si allarga, invita al sorso e lascia la bocca pulita.
Madonna della Querce 2017
Rubino intenso, al naso si apprezzano la mora, sbuffi di cannella e pietra pomice accompagnati da note terrose. Palato di grande integrità, lungo con chiusura vanigliata, tannino ben asciugante.
Riserva Bossona 2017
Rubino compatto e cupo, naso intenso, forse contratto, tabacco, cuoio, pelle conciata. Al sorso tornano la salvia bianca e frutta sotto spirito. Tannino graffiante.
Madonna della Querce 2016
Rubino con unghia aranciata, subito la frutta matura, arancia rossa, matita e tabacco Bocca di grande sostanza e sapore, buona spinta alcolica.
Riserva Bossona 2016
Rubino granato, impenetrabile, naso maturo, sottobosco, aromatiche, mora, humus, note fumè. Palato succoso ed equilibrato, incenso e spinta alcolica.
Madonna della Querce 2015
Denso con riflesso granati, si apprezzano rosa appassita, grafite, pino, pietra pomice, rabarbaro. Palato ricco di mora e geranio, tannino integrato ed elegante.
Riserva Bossona 2015
Rubino denso, naso balsamico si apprezzano note scure, more, nuance balsamiche e di liquirizia. Palato di gusto e costanza, torna il caffè. Bello il tannino che asciuga.
Riserva Bossona 2001
Rubino con riflessi aranciati, al naso sentori mentolati, caffè, liquirizia, humus cuoio polvere di da sparo. Al palato la trama tannica è fitta, un vino che ancora ha longevità.