Gabriele Chiocca, importatore di vino italiano negli Stati Uniti da oltre trent’anni, è una voce autorevole per comprendere il complesso momento che vive il settore vinicolo tricolore oltre Atlantico. Intervistato da RossoRubino.tv, ha tracciato un’analisi lucida e diretta: i dazi introdotti dall’amministrazione Trump hanno segnato una nuova fase nelle relazioni commerciali, con ripercussioni significative, soprattutto per i piccoli produttori italiani.
Le tariffe di Trump: una stoccata al settore “La volontà di Trump era quella di rispondere a un presunto sfruttamento economico degli Stati Uniti”, spiega Chiocca, riferendosi ai dazi imposti anche sul vino europeo. Il timore iniziale era un rincaro del 200%, poi fortunatamente limitato al 20%. “Un colpo pesante, ma gestibile. Speravamo anche in sconti a catena tra esportatori e importatori per attutire l’impatto”, racconta l’importatore.
Piccoli produttori, grandi difficoltà Secondo Chiocca, sono i piccoli vignaioli a subire le conseguenze più gravi: “Un produttore grande ha margine, uno piccolo no. Ci sono realtà che stanno ancora pagando mutui sui vigneti”. Il divario tra le dimensioni aziendali si traduce in difficoltà di prezzo e distribuzione, con i piccoli che faticano ad adattarsi alle nuove condizioni del mercato americano.
Il cambio euro-dollaro come variabile chiave Un altro elemento determinante è il cambio valuta. “Se l’euro resta basso, possiamo compensare in parte l’aumento dei dazi”, spiega Chiocca. Ma il mercato è instabile, e ogni fluttuazione può spostare gli equilibri. L’incertezza sul lungo termine resta una sfida aperta per l’intero settore.
Il futuro del vino italiano negli USA Nonostante tutto, Chiocca mantiene un tono positivo: “La qualità del vino italiano è apprezzata. Gli americani sono disposti a spendere di più per un buon prodotto”. La chiave, secondo lui, è una gestione efficiente dei costi e delle importazioni, oltre a solide collaborazioni tra Italia e Stati Uniti.
Conclusione? Il vino italiano, anche sotto pressione, conserva un’attrattiva unica nel mercato USA. Come sottolinea Gabriele Chiocca, “siamo in una fase delicata, ma abbiamo le risorse per superarla. La qualità ci farà restare in piedi”.