Il 18 febbraio 2024 alla Fortezza da Basso di Firenze si è svolta l’Anteprima dei Vini Chianti Lovers e Rosso Morellino. In degustazione c’erano vini provenienti dai vari areali ricadenti nella Docg del Chianti, un areale che comprende varie sottozone, tranne quella del Chianti Classico. Otto sono le Denominazioni: Chianti, Chianti Colli Aretini, Chianti Colli Fiorentini, Chianti Colli Senesi, Chianti Colline Pisane, Chianti Montalbano, Chianti Montespertoli e Chianti Rufina. È di quest’ultima che vogliamo condividere le nostre impressioni sui vini degustati. Una piccola presentazione dell’areale anticipa le note sensoriali.
L’enclave del Chianti Rufina è uno storico territorio posizionato tra Firenze a nord-ovest e le montagne dell’Appennino Tosco-emiliano, il cui baricentro è a Rufina. Gli altri comuni sono Pontassieve, Londa, Dicomano e Pelago in provincia di Firenze. Lo stupendo paesaggio è caratterizzato da valli strette, dirupi e terrazzamenti con un profilo quasi montano. Vigneti e oliveti ben si alternano a fitti e secolari boschi con piccoli e suggestivi borghi, alcuni dei quali costruiti in pietra.
Con il Bando editto del Granduca di Toscana nel 1716, Cosimo III de’ Medici, il territorio di Pomino, gran parte dell’attuale Chianti Rufina, era considerato uno dei quattro areali viticoli della Toscana di maggior pregio, assieme ad una parte dell’attuale Chianti Classico, del Carmignano e del Valdarno di Sopra, delle Doc ante litteram.
Con il Decreto Ministeriale del 1932 fu fissata la prima demarcazione territoriale del vino Chianti e le varie specificazioni geografiche, fra cui anche quella di Rufina.
Nel 1967 arrivò l’assegnazione a Denominazione di Origine Controllata (DOC) e nel 1984 la meritatissima Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG).
Quella di Rufina è tra le più alte e la più piccola di tutte le altre specificità del Chianti.
Il vitigno prevalentemente coltivato è il Sangiovese che, secondo il disciplinare, non può scendere al di sotto del 70%. Per il rimanente 30% possono essere utilizzati vitigni sia autoctoni sia alloctoni autorizzati. Tuttavia, molti produttori ottengono i loro pregiati vini interamente con uve di Sangiovese. Il terreno è ricco di pietre calcaree, galestro e alberese, il microclima è caratterizzato da notevoli escursioni termiche tra le ore diurne e le ore notturne. Il Chianti Rufina è un vino molto longevo. Considerato, per tutte le caratteristiche sensoriali, il più simile al Chianti Classico.
Note sensoriali dei vini in degustazione in sala stampa:
Chianti Rufina 2022
Borgo Macereto: con sentori di viola, lampone, more e susina, sorso fresco e invitante, sapido e lungo. ⭐⭐
Colognole: emana note di rosa, viola, ciliegia e prugna, tannino copioso, fresco e generoso. ⭐⭐
Fattoria di Doccia: libera sentori di ciclamino, violetta, melagrana e pepe, palato delicato, setoso e armonioso. ⭐⭐
Fattoria Lavacchio: dipana note di lampone, mirtillo, ribes e sottobosco, decisamente sapido con chiusura lunga e duratura. ⭐⭐⭐
Marchesi Gondi: sprigiona sentori di frutti di bosco, mora e lampone in primis, pieno ed appagante con tannini setosi e la freschezza stimola il sorso. ⭐⭐⭐
Villa Travignoli: rimanda note di rosa, viola mammola, fragola e arancia sanguinella, gusto avvolgente, nonché persistente. ⭐⭐⭐
Villa Travignoli Governo all’uso Toscano: con effluvi di rabarbaro, cassis, fragola e prugna, palato carezzevole e leggiadro, chiusura sapida. ⭐⭐
Chianti Rufina Riserva 2021
Colognole: Note di amarena, mirtillo rosso, sottobosco e bacche di ginepro, setoso, coerente e persistente. ⭐⭐
Fattoria Lavacchio: Rivela sentori di frutti di bosco, cuoio, liquirizia e pepe nero, al palato ritrovi puntualmente tutto ciò che hai percepito al naso, un vino lunghissimo. ⭐⭐⭐
Marchesi Gondi: Sprigiona sentori di giaggiolo, rosa, melograno, frutti di bosco e scorza d’arancia, tannino ben integrato, fine e armonioso. ⭐⭐⭐
Villa Travignoli: Si percepiscono note di ciliegia, sottobosco e spezie orientali, al palato è avvolgente e il sorso rimane in bocca a lungo. ⭐⭐⭐