Incontro Maria Giulia nel corso dell’ultimo Vinitaly, e mentre mi siedo nel suo accogliente stand, subito vengo colpito da un’etichetta scura con disegnata la silhouette di un uomo.
“Questo vino è nato nel 1995, come molte volte accade, un pò per caso” – racconta Maria Giulia Frova, Tenuta il Corno – “avevamo vendemmiato 30 hl finalizzati a dare colore al Sangiovese del 1994 un po’ scarico. Il risultato di questo tino è stato straordinario, e da allora abbiamo deciso di continuare in questo obbiettivo.”
Ricerca e sperimentazione hanno accompagnato il percorso di questo vino fino ad i giorni nostri, nuovi innesti su un vecchio vitigno hanno infatti consolidato le peculiarità del Colorino che eccelle in polifenoli terziari.
“Successivamente abbiamo selezionato una ventina di cloni” – prosegue Maria Giulia – “con i quali abbiamo ripopolato il vitigno arrivando fino ad 8 ha di mono-varietale Colorino. Dal 1995 vinifichiamo Colorino in purezza.”
Un vino (il 2010) dal colore rosso rubino con bellissimi riflessi bluastri, un trionfo per il naso dove spiccano i terziari con spezie e cuoio, e sorpresa finale la frutta nonostante gli 8 anni.
“Questo vino possiamo berlo a diverse età della sua vita” – prosegue Maria Giulia – “questo 2010 è un adolescente si abbina bene ad un Peposo alla Fornacina. Una vendemmia 2005 o 2007 può essere abbinata ad un Roast Beef all’inglese, per un 2001 o 2000 dei gran formaggi. Dal 1999 al 1997 da solo, l’unico altro ingrediente potrebbe essere solo un buon amico, il vino ha bisogno di condivisione e due amici sono la combinazione giusta. “