Il mondo del vino italiano, e in particolare la denominazione Asti Docg, ha archiviato il 2023 con una serie di sfide e incertezze, evidenziate dalla diminuzione della produzione e da un panorama incerto per i vini aromatici della regione piemontese. Questi dati emergono da un’analisi del consorzio Asti, che ha posto l’attenzione sui fondamentali della Denominazione di Origine Controllata e Garantita (Docg) e sui piani futuri, con particolare enfasi sul progetto di introdurre una versione rosè del rinomato Asti Spumante.
Produzione del 2023: Un Bilancio Diminuito ma Equilibrato
La produzione complessiva di Asti Docg nel 2023 è stata di oltre 90 milioni di bottiglie, registrando una diminuzione del 11,8% rispetto all’anno precedente. Asti Spumante ha toccato quasi i 61 milioni di pezzi, mentre il Moscato d’Asti si è fermato appena sotto i 30 milioni (29,3). Nonostante il calo volumico rispetto al 2022, la denominazione piemontese ha mantenuto un equilibrio con valori in linea con la media degli ultimi dieci anni. Asti Spumante ha addirittura registrato una crescita del 6%, mentre il Moscato d’Asti ha subito una diminuzione del 12,6%, principalmente a causa di un eccesso di stock dopo l’exploit del triennio 2020-2022.
Export: Destinazioni e Tendenze del 2023
Nel corso dei primi dieci mesi del 2023, l’export di Asti Spumante ha superato i 138 milioni di euro, con una crescita del 5,2% rispetto allo stesso periodo del 2022. L’Europa Orientale si conferma come la principale area di sbocco, rappresentando oltre il 40% del totale delle esportazioni. Russia e Lettonia occupano oltre un quarto del mercato complessivo. L’Europa Occidentale e il Nord America contribuiscono rispettivamente per il 30% e il 15%, mentre Asia, Australia e Sud America coprono percentuali più basse. Rispetto al 2019, le esportazioni di Asti Spumante sono cresciute del 33%, spostandosi sempre più verso Est e il Vecchio Continente.
Vendemmia 2023: Qualità Eccellente, Quantità in Calo
La vendemmia del 2023 ha raccolto oltre 838mila quintali di uve Moscato bianco, con un potenziale produttivo di 83 milioni di bottiglie. Tuttavia, si è registrato un calo del 10,8% rispetto al 2022, dovuto a condizioni meteorologiche complesse, inclusi periodi di caldo estremo, siccità prolungata e grandinate in luglio e agosto. Nonostante ciò, la qualità delle uve è stata valutata come ottima dal punto di vista fitosanitario.
Verso l’Asti Spumante Rosè: Un Progetto in Evoluzione
Il Consorzio Asti Docg sta attualmente sviluppando un progetto per introdurre la versione rosè dell’Asti Spumante. Il presidente del Consorzio, Lorenzo Barbero, ha dichiarato che il progetto sta affrontando sia una fase burocratica, con l’approvazione del Comitato Vini, che una fase tecnico-produttiva, con sperimentazioni in corso. Questa nuova proposta prevede un prodotto unico in Italia, unendo due vitigni aromatici, il Moscato bianco e il rosso del Brachetto.