Quando parli di Toscana hai subito in mente lo splendido territorio, l’ospitalità e i prodotti agroalimentari di altissima qualità, valori che da sempre contraddistinguono la nostra regione e che la portano, ormai da anni, ai vertici di gradimento tra le mete turistiche d’Italia
Ma forse non è tutto oro quel che luccica, e tra le tante attività agrituristiche di questa regione, ci sono alcune che faticano (non solo per colpa del covid) e altre che vanno proprio in rovina. E’ il caso della Fattoria Castiglionchio di Rignano sull’Arno, gestita ormai da anni da una società che fa capo ad una famiglia del luogo, che nel Luglio 2020 è stata messa all’asta.
Si tratta di un antico insediamento fortificato del 12 secolo ricchissimo di storia, probabilmente con origini etrusche dato il ritrovamento di alcuni reperti, passato di mano varie volte dalla famiglia dei Quona fino alla nobile famiglia Ricasoli Zanchini, già detta “Da Castiglionchio”. Da questo casato prese nome il celebre giuriconsulto Lapo da Castiglionchio che aveva adibito ad abitazione-studio la Torre ancora esistente ove ancora si conservano i documenti e le pergamene di famiglia.
La fattoria agriturismo è situata in una valle incontaminata al confine tra i comuni di Rignano, Pontassieve e Bagno a Ripoli, la struttura ricettiva composta da villa e da appartamenti di recenti costruzione, è circondata da vigneti (37 ettari), oliveti (11 ettari) e boschi (72 ettari) dove poter fare escursioni in mountain bike o trekking alla scoperta dei luoghi e degli animali selvatici, senza dimenticare che siamo a 10 Km da Firenze !
All’interno della fattoria è presente anche un museo dell’arte contadina, una raccolta di materiale che documenta il vecchio mondo contadino e rurale toscano. Un vero e proprio patrimonio di materiali pertinenti ad attività che vanno da quelle poderali, come l’allevamento del bestiame, le lavorazioni del terreno e le coltivazioni, i raccolti, la trebbiatura a quelle svolte nella cantina, nel granaio, nel frantoio.
Negli ultimi 7/8 anni forse l’incapacità gestionale nel restare al passo con le nuove esigenze turistiche, ha progressivamente condotto l’attività ad una crisi profonda. Questo ha inevitabilmente avuto una ricaduta negativa sui luoghi che hanno subito un progressivo decadimento: le vigne ed oliveti risultano abbandonati, nel corso del nostro sopralluogo abbiamo potuto accertare una assenza quasi totale di manutenzione sia delle strade che della macchia che circonda le stesse e le civili abitazioni della valle. Persistono strutture fatiscenti, pali della luce pericolanti, assenza totale di manutenzione dei grandi alberi, che risultano con ramificazioni molto estese a rischio caduta. Sono note le lamentele dei molti abitanti della valle e degli immobili deruralizzati che negli anni la società esecutata ha venduto, che segnalano appunto l’ abbandono e l’incuria.
Ricordiamo che la Fattoria Castiglionchio insiste nel comune di Rignano sull’Arno a soli 10 km da Firenze, immersa in un paesaggio splendido, ricco di fauna selvatica e biodiversità e che merita sicuramente manutenzione, attenzione e cura. Il sindaco di Rignano sull’Arno interpellato non ha ancora rilasciato dichiarazioni, e neppure il delegato alla vendita al quale sono state poste all’attenzione le criticità in essere.
Gli immobili all’asta risultano parzialmente occupati da singoli e famiglie che ci risulta abbiano stipulato contratti di affitto nel mese di luglio 2020 con familiari della società esecutata.