Nel 2023, il settore vitivinicolo italiano ha affrontato un anno di contrasti, rispecchiando le difficoltà di un contesto economico internazionale complesso. A livello globale, il valore degli scambi di vino ha subito una contrazione del 5%. Il 2024 ha cominciato con tendenze simili, caratterizzato da una diminuzione dei volumi in molti mercati principali, colpiti dalla difficoltà di gestire gli stock in eccesso.
Denis Pantini, Responsabile Agrifood & Wine Monitor di Nomisma, evidenzia come la frenata dell’economia abbia avuto un impatto negativo sulla capacità di acquisto dei consumatori. I dati dell’Osservatorio Uiv-Ismea, basati su Nielsen-IQ, confermano questa tendenza: le vendite nella grande distribuzione organizzata sono rallentate, con un calo semestrale del 2,5% a volume. Le vendite di vini fermi e frizzanti sono scese del 3,4%, mentre gli spumanti hanno registrato un incremento del 4,2%.
D’altra parte, il settore della ristorazione ha mostrato segni di resilienza. Pantini sottolinea il ritorno dei turisti stranieri, che hanno superato gli italiani in numero e hanno stimolato il consumo di vino nei locali.
Proposta Vini, uno dei principali distributori italiani con oltre 3.500 referenze e un fatturato di 28 milioni di euro nel 2023, riporta una stabilità nel primo semestre del 2024, con un incremento del 0,11% rispetto allo scorso anno. Tuttavia, il clima instabile ha influito negativamente sui consumi nelle grandi città e nelle zone turistiche, con una contrazione del 20% nella sponda trentina del Lago di Garda e del 4% in altre aree della provincia di Trento. Nonostante ciò, il fatturato è tornato a crescere a luglio, con un incremento del 14%. I vini fermi hanno mantenuto i valori dell’anno precedente, mentre bollicine e champagne hanno visto un calo. Gli spirits, invece, hanno avuto performance eccellenti, con un aumento del 40% a valore.
Gianpaolo Girardi, fondatore di Proposta Vini, sottolinea l’importanza di mantenere il posizionamento e l’andamento delle vendite in linea con il 2023, evidenziando il duro lavoro svolto per valorizzare le eccellenze dei produttori. Guardando al futuro, l’azienda prevede un incremento complessivo del 4-6% entro la fine dell’anno.