L’inchiesta trasmessa ieri sera su Rai 3 da Report, intitolata “Piccoli chimici” e incentrata sulla produzione vinicola, è stata oggetto di aspre critiche da parte del presidente dell’Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi. Egli ha dichiarato che, a suo avviso, l’occasione è stata mancata per la testata della Rai, perdendo un’opportunità di fornire un servizio pubblico di qualità.
Frescobaldi ha sottolineato l’importanza di un giornalismo libero per la crescita del sistema Paese e dei suoi asset, ma ha affermato che, in questo caso specifico, l’obiettivo è stato clamorosamente mancato. Ha espresso la convinzione che la trasmissione abbia confuso pratiche legali con attività illegali, mischiando additivi chimici a prodotti dell’uva consentiti. Il presidente Uiv ha anche criticato la scelta di affidare la narrazione a un “sedicente esperto di vino”, definito ironicamente “piccolo chimico”, accusandolo di formulare considerazioni simili a quelle di un bar sportivo che non rendono onore alla trasmissione.
Frescobaldi ha riconosciuto che Report ha giustamente denunciato alcune attività non consentite dalla legge, come il commercio di uva da tavola per produrre vino. Tuttavia, ha evidenziato una mancanza di equilibrio nel trattare il settore, suggerendo che l’inchiesta abbia dipinto un’immagine distorta e negativa dell’intera industria vinicola. Ha sottolineato che, anziché mettere in luce e circostanziare le zone d’ombra, la trasmissione ha scelto la strada del qualunquismo, danneggiando sia i consumatori che un settore capace di generare 7,5 miliardi di euro all’anno nella bilancia commerciale estera e di fornire lavoro a quasi un milione di persone.
In conclusione, il presidente Uiv ha evidenziato l’importanza di un approccio giornalistico più equilibrato e accurato nella copertura di tematiche sensibili come quella della produzione vinicola, auspicando un contributo costruttivo da parte dei media per il bene del settore e della collettività.