Montalcino si veste di gala per Benvenuto Brunello 2024, e con lui anche noi, amanti del vino, pronti a immergerci tra calici che raccontano storie di vendemmie, di vigne e di mani sapienti. Quest’anno il protagonista è un Sangiovese dai due volti: l’annata 2020 e la riserva 2019, un incontro che mi ha fatto riflettere sul fascino delle sfumature.
La 2020, tanto chiacchierata per la sua “mancanza di potenza”, mi ha invece conquistato con la sua delicatezza. È come un abbraccio leggero, un Brunello che ti sussurra invece di urlare. Niente muscoli eclatanti, ma una piacevolezza immediata, come quella di un amico che incontri e già senti familiare. Non sottovalutiamolo però: il Sangiovese è un maestro nell’arte della sorpresa, e chissà cosa potrebbe regalare tra qualche anno a chi saprà aspettare.
Dall’altra parte, la riserva 2019 si presenta come un gigante elegante: struttura, complessità, forza. Qui non si scherza, è come un’orchestra sinfonica in cui ogni strumento ha il suo ruolo, e insieme creano un’esplosione di emozioni. Due Brunello, due anime, due annate, due espressioni della stessa terra.
Ma quest’anno ho puntato il naso su un dettaglio ancora più intrigante: i single vineyard, i cru. Se l’annata è la firma di chi produce, la singola vigna è quella del territorio. È lì che il Sangiovese diventa poeta e scrive versi diversi per ogni zolla di terra. A volte morbido, altre pungente; in certi casi vellutato come un tramonto, in altri tagliente come una lama. Cambiano le altitudini, i suoli, le esposizioni, e anche a pochi passi di distanza, si aprono mondi.
I cru, le single vineyard, sono l’infinitamente piccolo del vino: dettagli microscopici del territorio, suoli, esposizioni, che sembrano governati da una fisica quantistica enologica. Ogni vigna è un universo a sé, imprevedibile, a volte pazzo e strano, dove il Sangiovese si esprime con tonalità uniche, come particelle in continua vibrazione. Le annate, invece, rappresentano la relatività generale: osservano il vino su scala cosmica, influenzano le strutture più massicce come la potenza o l’equilibrio di un’annata e guidano la traiettoria evolutiva delle bottiglie. Apparentemente lontane, queste due dimensioni – microcosmo e macrocosmo del vino – si intrecciano, conducendoci verso una teoria del tutto: quella che nel bicchiere fonde identità, stile, tempo e territorio in un unico, inafferrabile capolavoro.
Ecco una panoramica emozionante delle bottiglie degustate, con riferimenti alle note che rendono ciascuna di esse speciale.
Annata 2020
La Togata – La Togata dei Togati 2020: il suolo pietroso della vigna Pietrafocaia e le piante di oltre 35 anni donano a questo Brunello profondità e mineralità. Il tocco della barrique aggiunge eleganza, con note di frutti rossi maturi, vaniglia e spezie dolci, avvolte in una struttura vellutata.
Le Ragnaie – Passo del Lume Spento 2020: dalle vigne più alte di Montalcino, a 626 mt, nasce un vino che parla di leggerezza e grazia. I profumi di agrumi e fiori bianchi si intrecciano a una sottile vena minerale, creando un calice di rara finezza.
Le Ragnaie – Casanovina Montosoli 2020: l’argilla della zona nord di Montalcino si riflette in un Brunello di grande avvolgenza. Amarena e spezie si accompagnano a un tannino ben integrato e a una persistenza piacevolmente terrosa.
Le Ragnaie – Fornace 2020: da Castelnuovo dell’Abate, suolo argilloso e galestro si fondono in un vino deciso. Prugne secche, cacao amaro e un accenno di tabacco ne disegnano il profilo aromatico.
Mastrojanni – Vigna Loreto 2020: le 9320 bottiglie provenienti da una vigna esposta a est con 8 cloni di Sangiovese regalano un vino profondo. Amarena, liquirizia e spezie dolci si incontrano in un sorso equilibrato e di carattere.
Mastrojanni – Vigna Schiena d’Asino 2020: il nome descrive la forma della vigna, esposta a sud-est e sud-ovest. Frutti neri, erbe aromatiche e tannini vigorosi rendono questo Brunello intenso e avvolgente.
Pinino – Vigna Pinino 2020: precisione e pulizia caratterizzano questo vino, con note di ciliegia croccante, pepe bianco e un finale armonioso.
San Polo – Podernovi 2020: un Brunello leggero e fresco, con profumi di fragoline di bosco, petali di rosa e un accenno di erbaceo che dona eleganza.
San Polo – Vignavecchia 2020: al contrario, questa vigna dell’88 esprime potenza e succosità. Prugna matura, cacao e tannini robusti compongono un sorso avvolgente.
Sesta di Sopra – Magistra 2020: da una vigna di 40 anni, un Brunello complesso e vibrante. Frutti di bosco maturi, cuoio e sottobosco si uniscono in un corpo elegante.
Tenuta di Sesta – Costa di Monte 2020: un vigneto giovane, di soli 9 anni, ma già promettente. Frutta rossa fresca, tannini morbidi e un’acidità vivace delineano un profilo intrigante.
Tiezzi – Vigna Poggio Cerrino 2020: suolo argilloso e altitudine di 300 mt donano a questo vino struttura e freschezza. Ciliegia scura e spezie arricchiscono un sorso lungo e piacevole.
Tornesi – Banducce 570 2020: vigne a gradoni su pendenze vertiginose e suolo galestroso si riflettono in un calice minerale e verticale. Freschezza e dinamismo ne sono i tratti distintivi.
Verbena – Le Pope 2020: in onore del nonno, un vino che celebra la famiglia con frutti rossi freschi, spezie dolci e tannini morbidi, in un sorso sincero e appagante.
Abbadia Ardenga – Vigna Piaggia 2020: prugna matura, note di grafite e un accenno di sottobosco creano un profilo aromatico di grande fascino.
Bellaria – Assunto 2020: affinato in legni francesi, questo Brunello conquista con sentori di amarena, viola e vaniglia, accompagnati da una struttura equilibrata e rotonda.
Donatella Cinelli Colombini – Vigna Progetto Prime Donne 2020: un tocco femminile che si avverte nei suoi profumi floreali, frutta rossa e tannini vellutati.
La Magia – Ciliegio 2020: dal vigneto del ’74, dove troneggia un maestoso ciliegio, un vino che parla di galestro e vecchie viti. Ciliegia matura e spezie dolci ne sono i tratti distintivi.
Riserve 2019
Patrizia Cencioni – 123 Riserva 2019: dalla particella 123, una vigna perfettamente esposta, nasce un vino avvolgente. Mora, tabacco dolce e spezie compongono un bouquet ricco e persistente.
Pian delle Vigne – Vignaferrovia Riserva 2019: il terreno argilloso regala tannini vigorosi, con note di frutta nera, cacao e grafite. Un vino dalla straordinaria capacità di invecchiamento.
Tiezzi – Vigna Soccorso Riserva 2019: 972 bottiglie di pura eleganza. Suolo sabbioso e impianto ad alberello regalano profumi di rosa appassita, liquirizia e un finale infinito. Una delle espressioni migliori in assoluto.
Col di Lamo – A Diletta 2019: dedicato alla figlia, è un vino che si distingue per le sue note affumicate, accompagnate da cacao e frutti neri. Intrigante e unico.
Corte Pavone – Anemone al Sole Riserva 2019: complesso e avvolgente, con note di ciliegia sotto spirito, spezie orientali e tannini setosi.
Ogni sorso è stato un viaggio nella terra, nei profumi e nelle emozioni che solo il Sangiovese sa dare.