Arredi essenziali ed esclusivi, cucina d’eccellenza ed una vista mozzafiato su una delle città più belle del mondo: il ristorante Golden View regala agli occhi ed al palato emozioni nobili ed esclusive.
L’esperienza inizia subito con una calda accoglienza: qui infatti si respira una buona aria di famiglia, poi il lungo bancone che mi accompagna verso le sale, mi consente di scoprire autentiche prelibatezze gastronomiche sempre disponibili. Dagli insaccati ai formaggi tutti prodotti artigianali di altissima qualità, che esplicano chiaramente la filosofia del ristorante.
“Il locale per me è casa, uno spazio nel quale esprimo le mie passioni legate non solo al cibo ma anche al vino e al mondo del collezionismo d’arte e della filantropia che amo condividere con i miei ospiti e con tutta la squadra di lavoro con la quale ho un bellissimo rapporto e un’armonia perfetta.” – mi racconta Tommaso Grasso, titolare del Golden View – “Al centro della filosofia di questo ristorante c’è un’etica sostenibile che tiene conto delle persone non solo dei prodotti. Cura al dettaglio nella selezione dei fornitori con l’attivazione di un circolo virtuoso a filiera corta. “
Lo spazio dedicato all’arte bianca e ai dolci segue quello della gastronomia, dalle mani del maestro panificatore Michael Pellegrini nascono ogni giorno le diverse tipologie di pane che si possono apprezzare al Golden View, un lavoro frutto di grande passione e sapiente tradizione.
Proseguendo si aprono le ampie e accoglienti sale del ristorante, oltre 500mq che affacciano direttamente sul panorama incantevole del Ponte Vecchio e sugli Uffizi, una gioia per gli occhi e per la mente.
Il Menù del ristorante nasce dall’esperienza dello chef Paolo Secci, le materie prime di altissima qualità sono sapientemente unite con gusto e in ogni piatto si ritrova tutta quella armonia che richiama le più antiche tradizioni mediterranee.
“Il segreto è nella semplicità” – afferma lo chef Paolo Secci – “perché il racconto è fatto soprattutto dalla qualità degli ingredienti che, senza un perfetto spirito di squadra, non potrebbero emergere.”
Quella di Paolo è sicuramente una cucina mediterranea equilibrata ma nello stesso tempo ricca di colore, scevra di eccessi estetici e abbinamenti discutibili, bensì gustosa e mai banale. Una carta ampia che richiama concetti e tradizioni del centro-sud Italia, molto interessanti l’insalata di baccalà Morro selvaggio al vapore, la Zuppetta di moscardini alla Luciana, gli spaghetti quadrati ai crostacei di Sicilia e la rana pescatrice cotta a bassa temperatura.
La cantina del Golden: esplorazione e scoperta a Firenze
La cantina del Golden View è considerata la seconda più importante del centro storico di Firenze; inserita in un fondo del ‘400 appartenuto alla famiglia fiorentina dei Bardi, si presenta naturalmente temperata e particolarmente predisposta alla conservazione dei vini.
Realizzata dall’architetto Marta Sansoni è situata nell’omonima via dei Bardi, sotto Costa San Giorgio. Oggi è uno spazio privato nato dalla passione per il vino di Tommaso Grasso che assieme al suo storico Wine manager Paolo Miano, ha dato posto e vita alle bottiglie che in questo spazio possono riposare e invecchiare in un luogo ideale.
“L’Italia è ricca di vitgni eccellenti e meno conosciuti come il ligure Rossese di Dolceacqua, il Negroamaro pugliese, piuttosto che un vino longevo come il Cirò calabrese oltre a pinot neri.” – mi racconta Paolo Miano – “Per me andare controcorrente significa interessarmi anche di quelle piccole aziende che hanno una visione lunga della produzione vinicola e devono lavorare duro ogni giorno per tirare fuori il meglio di sé”.
Al Golden View sensazioni, emozioni, ricordi, sono serviti con la maestria di chi sa miscelare tecnica e intuizione, sa nutrire la propria e altrui personalità attraverso il palato, uno spazio fiorentino anche soprattutto per i fiorentini.