L’incontro fra la cucina toscana (quella buona) e la grappa trentina dell’istituro di Tutela Grappa del Trentino è stata l’occasione per me per scoprire 2 verità: da Burde si mangia molto bene e la vera grappa “non brucia”
L’istituto Tutela della Grappa del Trentino nasce nel 1960 dall’idea comune di cinque distillatori, che già allora avevano compreso l’importanza delle regole di autodisciplina e dei controlli di qualità sulla grappa.
Il clima piacevole della serata è stata giusta cornice alla cena preparata dallo chef Paolo Gori, padrone di casa insieme al fratello Andrea che ha condotto la degustazione insieme ai prodotturi e la presidente ANAG Paola Soldi.
Il menù comprendeva:
- Cecina e Lardo di Cinta Senese, abbinata alla Grappa Schweizer – Pisoni
- Porrata, abbinata alla Grappa Moscato Rosa – Zeni
- Pici al Pesto di Cavolo Nero, abbinati alla Grappa di Teroldego – Zeni
- Costine di Maiale cotte a bassa temperatura abbinate alla Grappa Shweizer Stravecchia – Pisoni
- Torta di mele e Crema Inglese abbinata alla Grappa Solera Selezione – Segnana
“La grappa si degusta con il naso” – spiega Paola Soldi presidente ANAG – “una annusata veloce, non troppo vicino al naso, ripetuta più volte seguita da un piccolo sorso”
Gli abbinamenti li considero tutti azzeccatissimi, mi soffermo in particolare sul secondo piatto, le Costine di maiale, che ho apprezzato molto.
Lo Chef mi ha raccontato (sottovoce) di averle “lardellate” con lo zucchero, questo gli ha infatti restituito un gradevole sapore dolce e una delicatissima e croccante crosta.
L’abbinamento alla Selezione Solera, secca e con note di cuoio e spezie, direi che è stata una scelta perfetta.
La serata si è conclusa con una degustazione di Sigaro Toscano abbinato alla Grappa Traminer –Segnana, il giusto “Fine cena Italiano”, poesia.