Il Consorzio Vino Chianti Classico si presenta al Vinitaly in un momento molto positivo per la denominazione. Il 2021, infatti, pur caratterizzato dall’evento eccezionale della pandemia, si è concluso con un bilancio migliore delle aspettative, con un + 21% rispetto al 2020  e +11% rispetto al 2019. Un trend di crescita che continua anche nel 2022 che, fa registrare già un +7% rispetto ai primi mesi del 2021. In generale, è aumentato il valore globale della denominazione, anche a partire dalle uve: la quotazione al quintale della vendemmia 2021 è stata più alta del 20% rispetto all’anno precedente, offrendo una maggiore remuneratività anche alle aziende che non imbottigliano. Per quel che riguarda il prodotto imbottigliato, si è confermata la tendenza alla crescita del peso – in volumi venduti e in valore – delle tipologie “premium” del Chianti Classico, Riserva e Gran Selezione. Nel 2021 le due tipologie hanno rappresentato, congiuntamente, il 43% della produzione e il 55% del fatturato (fonte Maxidata).

Guardando ai mercati del Chianti Classico, gli USA si confermano ancora una volta al primo posto, una posizione che ormai detengono da oltre 15 anni: una bottiglia su tre di Chianti Classico trova infatti sbocco in questo Paese (33% delle vendite totali); stabile al secondo posto il mercato interno dove oggi viene venduto il 20% del totale dei vini Chianti Classico commercializzati. Segue il Canada al terzo posto (10%), un mercato che negli ultimi anni ha dato ai produttori del Gallo Nero grandi soddisfazioni. Buona anche la performance del Regno Unito che si attesta al quarto posto (8%): un paese dove il Consorzio Vino Chianti Classico continuerà ad investire anche nel 2022 con vari eventi e attività promozionali. Poi, fra i mercati consolidati, la preziosa Germania, anch’essa oggetto di particolare attenzione nella strategia consortile (6%). A seguire i Paesi Scandinavi, la Svizzera, il Benelux e il Giappone.

Il Consorzio presenta agli operatori di Vinitaly le principali novità della denominazione fra cui il progetto delle Unità Geografiche Aggiuntive del Chianti Classico.

Lo farà con una serie di seminari guidati da esperti del settore che si terranno nel corso dei  4 giorni di fiera: il progetto “UGA” prevede una suddivisione del territorio di produzione del Chianti Classico in aree geografiche più ristrette ma dotate di una maggiore omogeneità per andare ad indicare in etichetta il nome della frazione e del comune da cui provengono le uve che hanno dato origine al vino.

Uno degli obiettivi è quello di soddisfare il desiderio sempre più crescente dei consumatori più attenti: quegli appassionati che partecipano alle degustazioni, che leggono la stampa specializzata, che vanno in visita per cantine e che sono sempre più interessati a conoscere i dettagli (come l’altitudine, la natura geologica del suolo, l’esposizione del vigneto) del vino che stanno assaggiando. Un progetto che mira ad un ulteriore rafforzamento del binomio vino-territorio: un territorio, quello del Chianti Classico, unico al mondo per la sua bellezza e la sua biodiversità: su 70.000 ettari solo un decimo dell’areale è infatti a vigneto, e di questo oltre il 50% (52,5%) è certificato biologico. Un’altra caratteristica che contraddistingue la produzione vitivinicola del Gallo Nero.

Infine, in occasione di Vinitaly, il Consorzio Vino Chianti Classico in collaborazione con il Consorzio Vino Brunello di Montalcino e il Consorzio Tutela Vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia parteciperà all’asta benefica Vini per la Pace, il cui ricavato sarà devoluto alla Caritas Diocesana di Siena-

Colle di Val D’Elsa-Montalcino,  per essere destinato ad una serie di strutture di accoglienza per famiglie di profughi ucraini. Nel corso dell’asta saranno battuti lotti contenenti bottiglie di pregio di vino Chianti Classico, provenienti dalle cantine e dagli archivi storici delle aziende del Gallo Nero. L’asta è organizzata in collaborazione con Sotheby’s Italia, e sarà possibile parteciparvi sia di persona che online, attraverso la piattaforma viniperlapace.bidinside.com.