Il Mugello sta cercando di ritagliarsi un ruolo di rilievo nella viticoltura d’altura toscana con la nascita di PROVIMU, l’associazione che riunisce 17 aziende produttrici di vino. Il progetto ha l’ambizioso obiettivo di valorizzare il territorio, promuovendo la qualità e la salubrità dei vini. Attualmente, le aziende associate occupano 151 ettari di vigneti e producono circa 192mila bottiglie all’anno, ma con l’ingresso imminente di tre nuove realtà, la produzione è destinata a crescere notevolmente.

Il territorio coperto dai produttori è vasto e comprende le colline del Mugello, con vigne che arrivano fino a 1.000 metri di altitudine, come a Pietramala, nel comune di Firenzuola. Tra i nomi di spicco ci sono aziende storiche come la Tenuta di Monteloro della famiglia Antinori, ma anche realtà locali in espansione, come Fratini, Romignano, Fratelli Morolli, Bacco dal Monte, Borgo Macereto, Fattoria Il Lago, San Leolino e molte altre. La superficie vitata varia considerevolmente: si va da pochi ettari, come gli 0,56 ettari di Querceto di Baraccani, ai 95 ettari di Tenuta di Monteloro, con una produzione che varia da poche centinaia a decine di migliaia di bottiglie l’anno.

Alla guida di PROVIMU c’è Sandro Bettini, titolare della Fattoria di Cortevecchia, dove si produce il primo spumante metodo classico del Mugello. Bettini sottolinea l’importanza della viticoltura d’altura: “La viticoltura di quota permette di preservare il territorio, che è un bene sociale. Vogliamo migliorare e innalzare la qualità della produzione”. L’associazione si è posta anche come obiettivo quello di realizzare un laboratorio di analisi per studiare le uve, ed è già al lavoro su un progetto innovativo che prevede l’installazione di una rete di centraline meteo distribuite sul territorio in collaborazione con l’Università di Firenze, per raccogliere e analizzare i dati climatici a vantaggio della produzione vitivinicola.

Nel progetto di PROVIMU non c’è solo l’attenzione alla qualità, ma anche la volontà di creare un sistema vitivinicolo etico e sostenibile. “Ci consideriamo custodi del territorio e vogliamo preservarlo”, afferma Bettini, precisando che l’associazione ha come principi cardine la salubrità e la sostenibilità, cercando di mantenere l’equilibrio degli ecosistemi e il rispetto per la biodiversità.

Questo impegno è stato riconosciuto anche dalla vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, che ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra i produttori locali: “Grazie ai cambiamenti climatici, oggi la viticoltura si sta espandendo anche ad altitudini e condizioni un tempo considerate meno favorevoli, permettendo a vitigni come il Pinot Nero di acquisire una forte identità e un valore significativo”.

Secondo Saccardi, l’espansione della viticoltura nel Mugello rappresenta anche una grande opportunità per diversificare l’economia locale. “Storicamente noto per altre produzioni come formaggi e carne, il Mugello sta ora emergendo nel settore vinicolo, arricchendo l’offerta della Toscana e contribuendo a diversificare l’economia della regione”, ha dichiarato.

Tra le iniziative in programma, PROVIMU organizza anche la terza edizione di Appenninia, la vetrina dei vini appenninici che si terrà il 18 e 19 maggio 2025. L’evento, che in passato si è tenuto a Vicchio, si sposterà nello Spazio Brizzolari di Pianvallìco, tra San Piero a Sieve e Scarperia, per ospitare circa 40 produttori e un convegno sul settore. Questo evento sarà un’occasione importante per consolidare il Mugello come una delle zone di maggiore interesse per la produzione di vini di qualità in Toscana.