Le persone che amano visceralmente il vino e il suo mondo le si riconoscono subito, riescono a farti capire con poche e semplici parole il loro vino e perché hanno scelto di dedicargli la vita.
Incontro Giorgio Comotti, lombardo doc di Trezzo d’Adda trasferito in Toscana alla metà degli anni Ottanta, nella sua azienda a San Gimignano, dove con grande passione mista a un sano spirito di sfida, ha costruito il suo grande paradiso di emozioni fatto di profumi, aromi e spazio.
“Sin da ragazzo con il mio telescopio mi divertivo a scrutare lo spazio e le stelle, mi hanno sempre affascinato, ai miei vini ho dato il nome delle costellazioni perché per me sono infinite come lo è il vino” – mi racconta Giorgio – “trasferirmi qui in Toscana è stato coronare un sogno, adoro la storia medievale, la musica antica, e San Gimignano è il connubio perfetto, e poi l’architettura rurale di questo paesaggio, le case in Toscana sono uniche ed eleganti anche dopo 400 anni.”
Biologico dal 2007, Il Palagione ha una superficie complessiva di circa 50 ha di cui 17 vitati e 3 adibiti alla coltivazione dell’olivo; Giorgio ha riportato a nuova vita i terreni che circondano la sua abitazione impiantando vigneti, ristrutturando gli immobili e nel 2001 edificando l’attuale cantina di vinificazione.
“Questo territorio non ha un’unica chiave di lettura, ma deve essere interpretato, così come lo splendido vitigno Vernaccia. Io credo che un vino come la Vernaccia debba rimanere fedele a se stesso nel suo carattere identitario, ma sarà sempre la vigna, la sua posizione, il suolo e quello che le sta intorno la chiave che mi permette di dare la giusta interpretazione a ogni mio vino.” – prosegue Giorgio.
Qui al Palagione si entra in vigna 3 volte, per avere in cantina tipologie di uva con diverse acidità e aromi evolutivi differenti: questo permette a Giorgio di ottenere una grande scelta e versatilità al momento dell’assemblaggio, e anche una grande distinzione di profumi e caratteri tra le sue etichette.
NOTE DI DEGUSTAZIONE:
Hydra, Vernaccia 2020
Vernaccia di San Gimignano in purezza, di colore paglierino con riflessi verdognoli, al naso note verdi e fresche, gelsomini, mela verde, papaia; un vino di grande freschezza e pulizia. Sorso fresco e disteso con richiami alla mela verde e di media mineralità.
Lyra, Vernaccia selezione 2018
Un cru del vigneto denominato “Montagnana”, Vernaccia in purezza di colore paglierino con riflessi verdognoli, al naso pesca bianca, sentori di miele e sambuco, ma anche erbe officinali. Sorso asciutto con una lieve speziatura sul finale, chiude con richiami all’albicocca, di media persistenza.
Ori, Vernaccia riserva 2019
Vernaccia in purezza, di colore paglierino con riflessi dorati, naso distinto di frutta tropicale, pesca gialla, aromi di rosmarino e menta e una fine nota speziata sul finale. Sorso fresco e disteso ma nello tesso tempo carnoso, finale con richiami alla mandorla amara. Un vino distinto.
Caelum, Chianti Colli Senesi 2019
Sangiovese in purezza, di colore rubino intenso con riflessi porpora, al naso frutta matura, ciliegia, marasca, ribes e note di pepe bianco in chiusura. Sorso dolce e fruttato, di buona persistenza.
Antajr 2016
Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon, di colore rubino con riflessi porpora, naso ricco e potente, con richiami alla ciliegia matura, susina e note di cuoio e macchia mediterranea. Sorso vivace corposo, bellissima trama tannica, frutto vibrante, chiude con sentori di caffè.
Ares 2016
Merlot in purezza, di colore rubino con riflessi porpora, naso fruttato di mora, marasca, ciliegia sotto spirito e piacevoli aromi di macchia mediterranea. Sorso ricco carnoso e di buon equilibrio, richiami a mirtillo e caffè.
La piacevole mattinata con Giorgio si conclude con la degustazione del suo nuovissimo nato: Demonì, un vino ottenuto con metodo classico da uvaggio Sangiovese, con ventiquattro mesi sui lieviti per dare vita a una bolla fresca, viva e diretta.
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