Continua a far discutere la decisione dell’Irlanda di inserire nelle etichette del vino e degli alcolici messaggi di alert sui rischi per la salute, come succede sulle sigarette.
“Lo scopo di questa legge sull’etichettatura è quello di garantire che i consumatori irlandesi conoscano i rischi per la salute associati all’alcol” – dichiarano il ministero della salute irlandese.
Intanto in Italia la polemica si consuma dopo le dichiarazioni dell’immunologa Antonella Viola sugli effetti negativi legati al consumo di alcol tra cui anche la riduzione della dimensione del cervello, un dibattito che ha creato posizioni contrastanti e forse disinformazione e allarmismo in tanti campi della nostra società.
Nel frattempo arrivano anche le dichiarazioni del nostro ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida che rivendica la posizione comune con Spagna e Francia tesa a informare correttamente, ma non a danneggiare.
“Abbiamo avuto modo di spiegare le nostre ragioni su quello che deve essere un sistema di informazione corretto da fornire ai cittadini nel quale si spieghi, ovviamente, che gli eccessi di alcol, come gli eccessi di qualsiasi cosa, portano danni, ma che non devono essere confusi e diventare uno stigma per quelle produzioni che, se assunte in maniera moderata e con parsimonia, possono essere fattori di benessere” – dichiara il Ministro.
Si allarga il fronte dei Paesi contrari al progetto irlandese di introdurre avvertenze sul cancro sulle bottiglie di vino, con la speranza di far passare i rappresentanti del governo di Dublino su posizioni più morbide, avvicinandoli a Bruxelles.
Ne parliamo con Barbara Pampaloni, Biologa nutrizionista – Enrico Bacci, medico di famiglia con specializzazione in ematologia – Roberto Terzuoli, produttore in Montalcino – Luca Grippo, giornalista enogastronomico