L’Osteria Pratellino per il pranzo della domenica ha scelto la Cantina Bulzaga, una realtà giovane nelle colline di Brisighella che ha deciso di lavorare con vitigni autoctoni come il centesi mino e l’albana, da abbinare a piatti ispirati alla cucina dell’Appennino Tosco-Romagnolo e del Ravennate.
Per accompagnare l’aperitivo a base di piadina con cavolo e aringa, crescione con rosolacci e sarde al tegame è stato scelto il Pideura 19, un vino spumante brut realizzato con Metodo Charmant. Fressco e fragrante, con una bella scia aromatica e sentori di petali di rosa, pompelmo rosa, rosa canina e salvia.
Coronilla, romagna albana secco D.O.C.G., intenso e accattivante con richiami di prugne selvatiche, pesca gialla e ruta, è stato abbinato alla Polenta con le poveracce, ovvero i lupini, in dialetto “purass”, un mollusco povero che a inizio Novecento veniva pescato per sussistenza e non immesso nel mercato.
Ad ispirare il primo piatto sono le Valli di Comacchio con il Risotto alle anguille in abbinamento a Colchico, Ravenna Centesimino I.G.P., dal colore rosso rubino e caratterizzato da un’esplosione di note aromatiche speziate e floreali, prime fra tutte violetta e pepe macinato che tuttavia sono ben sorrette da un’acidità rinfrescante.
Spillone, un Ravenna alicante I.G.P. dal colore buccia di melanzana, un vino intenso con richiami ai frutti maturi a bacca rossa e un dopo bocca lungo e persistente nelle note speziate è stato il connubio perfetto al Castrato artusiano in casseruola con patate e spinaci, una ricetta cara a Pellegrino Artusi, nato a Forlimpopoli nel 1820.
A chiudere il pranzo è il Bustrengo, un dolce di origini povere, nato come svuotadispensa fin dai tempi dei barbari, abbinato a Farefugine, albana di Romagna passito D.O.C.G. dal colore oro intenso e dalle note candite.