Non ero mai stata sul Rooftop Bar del Social Hub di Firenze. È risaputo che la terrazza, con la sua piscina a sfioro, offre una vista inaspettata sulla città, tuttavia l’effetto sorpresa non è mancato. Mi è stato sufficiente salire al sesto piano per essere catapultata in un’altra dimensione. La possibilità di gustare un aperitivo con cocktail e cibi peruviani ha ulteriormente amplificato il delizioso effetto dépaysement. Sembra di viaggiare nello spazio e nel gusto grazie ai sapori schietti, genuini ed esotici della cucina peruviana. Almeno per tutto il mese di settembre Sevi rimarrà al Social Hub con la formula Pop Up Restaurant.

Deliziosa la tartare di tonno e ottimi i due “Ceviche”, il classico, pesce freschissimo marinato nel “leche de tigre”, il prezioso mix di lime, peperoncino, aglio, coriandolo, cipolla, pesce e zenzero e la “Causa Asevichada”, posto su una base di patate mantecate all’aji amarillo, avocado, peperoncino giallo e peperoncino rosso, il togarashi. Parecchio intrigante l’utilizzo di chicchi di chulpe, mais nero, già coltivato dagli atzechi, e di choclo, mais bianco bianco e carnoso.
Se poi preferite la carne, nel menù di Sevi potete trovare le “alitas acevichadas”. Sono ottime alette di pollo fritte con una salsa cremosa. Tra gli ingredienti il sesamo, l’erba cipollina e il coriandolo che non amo molto in purezza ma che è sapientemente fuso con altri sapori.

Freschissimi ed appaganti i “Tacos”: tortillas di grano che avvolgono della tenerissima carne di manzo con cipolla, coriandolo, salsa di peperoncino, salsa rosa e avocado.
Pochi ed essenziali gli ingredienti della “Quinoa mantecata”  che però vanno a regalare al palato un gusto setoso ed accogliente. Buonissima.

La cucina peruviana è frutto della sua stessa storia, dagli Inca alla dominazione spagnola e presenta echi di ogni cultura con cui è entrata in contatto, quella degli schiavi africani, degli orientali, degli italiani e dei francesi in fuga dopo la Rivoluzione. L’influenza nipponica ha poi determinato la nascita della cucina “nikkei”, allorché i giapponesi emigrati in Perù verso la fine del 1800 cominciarono ad utilizzare gli ingredienti del luogo perché era impossibile reperire quelli abituali per le loro ricette. Il Perù ha un numero infinito di piatti tradizionali ed è anche ricchissimo in prodotti naturali. Di patate ne esistono più di tremila varietà e di mais, 35 ecotipi differenti.

Molto invitante la carta dei cocktail che il Bar Manager del Social Hub, Marco Ciletta, ha creato ispirandosi alla cultura peruviana.
Io ho assaggiato  l'”Old yellow bricks” a base di gin, Vecchia Romagna, sciroppo di mais, Triple Sec e limone. È servito freddo in un delizioso bicchiere a coppa, ha un colore giallo pastello quasi opalescente. Il gusto è pungente e il mais conferisce una nota sapida davvero gradevole. Il “Bad Kingdom” è invece a base di acquavite peruviana, ossia il celebre Pisco,  infuso alla cannella e anice,  limone, zucchero, soda e Green Chartreuse.

Sevi è nato nel 2022 a Novoli ed è attualmente nel quartiere di San Jacopino. Sul sito se ne legge il primo obiettivo che a mio parere è assolutamente centrato : “Portare a Firenze la versione ‘alta’ della cucina peruviana”. Da provare assolutamente.