Nel corso del Vinitaly 2022 incontriamo Marco Ferretti, direttore dell’azienda, ci racconta la realtà de La Querce – “Ad Impruneta noi coltiviamo sette ettari e mezzo di vigna e abbiamo 2500 olivi. Lavoriamo con Sangiovese, Canaiolo e anche una discreta quantità di Merlot, ma il lavoro più importante è senz’altro sui primi due. La nostra azienda è storica perché produce vino e olio da millenni possiamo dire, come si può riscontrare in documenti ecclesiastici. Nel 1960 la acquista la famiglia Marchi e si specializza soprattutto nella lavorazione del vino e produce la prima etichetta La Querce, da lì nasce tutta la nostra storia.” Continua illustrandoci le 8 etichette della sua azienda – “Differenziare le etichette è stata anche una maniera per differenziare le qualità dell’uva che andiamo a produrre.” – prosegue Marco
Rosa di Maggio 2020 è il primo prodotto che abbiamo avuto modo di poter assaporare e Ferretti ne delinea le caratteristiche generali – “Questo Rosato è un Sangiovese in purezza che vendemmiamo prima del Sangiovese che usiamo per i nostri rossi. Rosa di Maggio è un vino che punta molto sulla capacità del Sangiovese di esprimere i suoi profumi ed è comunque con un carattere che lo differenzia dai tradizionali rosati. Per noi è stato importante iniziare a produrlo per poter avere un vino adatto ad essere servito freddo”.
Passando al Belrosso 2020 ci dice che è il prodotto di La Querce in cui si sta lavorando con il Canaiolo – “Un vino che abbiamo iniziato a proporre per avere un vino con delle caratteristiche giovanili. In bocca non ha spigolosità quindi permette un approccio ad un pubblico che si sta avvicinando al vino ed è abituato magari ad altri tipi di bevande. Il Canaiolo viene senz’altro bene nei nostri colli”.
Parlando del loro Chianti Colli Fiorentini ci racconta da cosa è dato il nome al Chianti Colli Fiorentini Sorrettole 2019 – “Prende il nome dalla valle dove abbiamo il nostro vigneto ovviamente e questa è la seconda etichetta che io ho utilizzato in azienda nel 1992 quando da poco tempo ero direttore. Un vino che gioca molto sulla bevibilità e sulla morbidezza e permette un approccio sincero e pulito; è un’annata quella del 2019 sicuramente da conservare”.
Abbiamo provato anche la Riserva del Chianti Colli Fiorentini La Torretta 2019 – “Questo è un vino che abbiamo iniziato a produrre nel 2000 ed era una delle DOCG più importanti che producevamo e che dal 2019 è diventato anche Bio perché abbiamo ricevuto la certificazione del biologico appunto. In questo caso utilizziamo delle botti di legno da 25 ettolitri e il vino si affina per 18 mesi in botte per poi essere imbottigliato e rimanere almeno 6 mesi in bottiglia prima dell’inizio della vendita. Un vino importante con sicuramente più potenza ed infatti siamo a 14,5%”.
Una new entry è Terra di Vino 2018 – “Questo è un prodotto che va a chiudere un cerchio. Nasce nella parte del vigneto dove l’argilla rossa dell’Impruneta ricca di ferro è più presente e questo da una caratteristica al Sangiovese particolare, la fermentazione avviene in orci di terracotta e poi nell’affinamento va a completarsi e rimane per 18 mesi a riposo”. Un vino che rimane in bocca fresco ma strutturato che quindi può essere abbinato anche a piatti più importanti – “Senza dubbio l’abbinamento classico è al Peposo tradizionale quindi assolutamente gli accostamenti possono essere con piatti impegnativi”.
Passiamo al vino bandiera di La Querce 2018 che è proprio omonimo dell’azienda – “Il miglior vino della nostra cantina, fatto raccogliendo proprio manualmente le migliori uve del Sangiovese che si uniscono con un 5% di Colorino“.
Un altro ottimo prodotto è senz’altro quello del Merlot in purezza, allo stand de La Querce troviamo in degustazione il 2018 – “M nasce senza un progetto che doveva costituire un Merlot puro, perché avevamo messo nel nostro vigneto solo una piccola parte di Merlot per poter utilizzarlo in blend nei nostri vini. Poi la mia curiosità di volerlo affinare in barrique ha fatto si che nel 2007 fosse veramente interessante e a quel punto in occasione dei 70 anni di Massimo Marchi, il proprietario dell’azienda, abbiamo deciso di creare M. Questo Merlot è un vino dalle grandi occasioni e per le feste”. Vino con dei profumi fantastici, probabilmente il più profumato di tutti e quello con più carattere olfattivo.
Per concludere in bellezza abbiamo parlato e assaggiato un passito di Canaiolo, il Dama Rosa – “Una vera e propria chicca che abbiamo iniziato a produrre qualche anno fa ormai, prima vendemmia infatti fatta nel 2009, ma non tutti gli anni produciamo questo passito. Le uve del canaiolo passano tre mesi ad appassire, scelte con grande accuratezza, passati i tre mesi viene fermentato in acciaio e poi successivamente passa in barrique già utilizzati”. Un passito che in certe caratteristiche non è come i tradizionali, in bocca infatti non stucca e si può bere tranquillamente con una certa facilità, al contrario per esempio di un passito siciliano che risulta spesso più strutturato e più impegnativo.
La Querce sta lavorando anche su un altro obbiettivo importante che è quello della valorizzazione dell’olio dell’Impruneta. Ci hanno mostrato anche la loro bottiglia d’olio demo a cui stanno lavorando con altre aziende del territorio. Uno dei prodotti che ovviamente usano nelle loro degustazioni e che è possibile gustare semplicemente contattando l’azienda tramite il loro sito e prenotarsi per poter conoscere nel dettaglio tutti i loro prodotti.
riferimenti:
La Querce
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