Lo Spazio Brizzolari a San Piero a Sieve ha ospitato l’edizione 2025 di Eccopinò, un evento che ha messo in evidenza come l’Appennino toscano stia diventando una vera e propria frontiera per il Pinot Nero. Le 12 aziende in degustazione, tutte parte dell’associazione Appennino Toscano – Vignaioli di Pinot Nero, hanno saputo trasmettere al pubblico l’essenza della loro produzione, raccontando storie originali di territorio e artigianalità.

Le valli di Lunigiana, Garfagnana, Mugello, Casentino e Valtiberina sono state le protagoniste di questo incontro tra tradizione e innovazione, con aziende che operano in territori montuosi e complessi, dove la viticoltura è spesso una sfida quotidiana. Ogni produttore ha condiviso non solo il frutto del suo lavoro, ma anche la passione per il proprio territorio, sempre più unito da un legame profondo con la natura e la cultura locale.

L’evento ha dato spazio anche alla riflessione sui cambiamenti climatici e sulle nuove sfide che questi territori affrontano: gelate tardive, estati più calde e primavere in ritardo che influenzano i raccolti. Nonostante le difficoltà, il “fattore umano” è stato il cuore pulsante di questa manifestazione, come testimonia l’approccio conviviale e la collaborazione tra i produttori. Il vino, per questi vignaioli, è più di una bevanda: è un mezzo per raccontare le storie di un territorio e di persone che non smettono di credere nel futuro.

Fattoria Cortevecchia, Primium 2018: Verticale e pulito, con sentori vegetali, fiori gialli, pomice e nocciole. Bollicina fine e palato asciutto.
Macea 2021: Note vegetali, pelle, amarena, lamponi, mandarino e arancia rossa. Palato sapido e fresco.
Tenuta Baccanella, Baccorosso 2021: Pomice, frutta rossa e note dolci al naso. Palato verde e graffiante, in cerca di equilibrio.
Terre di Giotto, Gattaia 2020: Elegante, con frutti rossi e neri, pomice e mirtilli. Sorso asciugante, fresco e pulito.
Il Rio 2020: Finezza erbacea, frutti rossi, arancia e tamarindo. Sorso dinamico, profondo e complesso.
Casteldelpiano, Melampo 2019: Polpa rossa e vegetale, profilo asciutto e persistente. Richiede affinamento per maggiore equilibrio.
Bacco del Monte, Monteprimo 2021: Rubino intenso, rosa selvatica, ribes nero, grafite e freschezza balsamica. Grip tannico, complesso e profondo.
Borgo Macereto: Sorso deciso, asciutto con note di violetta, mammola e gelso. Equilibrato e di carattere.
Frascole: Classico Pinot Nero con sentori di legno, frutti rossi, neri e liquirizia. Succoso, saporito, con ritorno all’arancia.
Ornina: Naso delicato, floreale con ciclamino e marasca. Palato intenso con arancia e mora.
Fattoria Brena: Frutti rossi e neri con note vegetali. Dinamico, finale dolce e alcolico, richiede attenzione per apprezzarne la complessità.

Emergono con maggiore forza i produttori che da più tempo operano in questi territori, con vigneti più vecchi e una lunga esperienza di sperimentazione. Questi hanno ormai trovato la “quadra” per produrre vini di qualità, riuscendo a superare le difficoltà del clima e del terreno. I nuovi arrivati, invece, stanno ancora affrontando le sfide di un territorio che richiede tempo, pazienza e una profonda conoscenza per esprimere al meglio il potenziale del Pinot Nero.