L’Estrusco, il Supertuscan di respiro internazionale [VIDEO]

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80% Cabernet Sauvignon e 20% Sangiovese, diciamo che questo uvaggio potrebbe in prima battuta allontanare gli estimatori dei classici toscani, che amano la ruvidità del sangiovese e l’acidità del Chianti, ma questo Etrusco è in grado di stupire anche i palati più esigenti.

Stand Montecchio Vinitaly

Vinitaly 2016, con piacere mi fermo  dagli amici della Fattoria Montecchio di Tavarnelle, dove trovo in degustazione oltre al “mitico” Priscus anche altri Supertuscan, l’etichetta arancione dell’Etrusco mi colpisce molto e al primo assaggio il suo carattere mi affascina.

LEtrusco è stato l’ultimo vino progettato da mio padre, venuto a mancare nel 2013” – racconta Riccardo Nuti, Fattoria di Montecchio – “Questo vino nasce dall’esigenza di creare un vino di respiro internazionale che strizza l’occhio al gusto dei più giovani che forse per avvicinarsi al vino hanno bisogno di un prodotto più fresco”

L’Etrusco nasce da uve raccolte in una vigna selezionata della Fattoria Montecchio a Tavarnelle, che restituisce il miglior Cabernet Sauvignon allevanto nel Chianti Classico. Ed è proprio questo il valore aggiunto di questo Supertuscan, il carattere restituito dalla terra toscana si apprezza in ogni sorso.

“Un vino che fa 18 mesi in barrique e 12 mesi in bottiglia” – continua Riccardo – “per noi è molto importante l’affinamento, ci aiuta a raggiungere la rotondità che cerchiamo in tutti i vini di nostra produzione”

Un vino armonico  e di buona beva, che non stanca il palato e riesce a farsi apprezzare anche ai palati più esigenti.