In Toscana, la tendenza delle aziende vinicole verso la qualità sta guadagnando terreno, con un focus crescente sulla tipologia CRU, cioè vini ottenuti da una selezione di vigneti particolari o da un singolo vigneto. Una delle realtà emergenti in questa direzione è l’azienda Collemattoni di Montalcino, che ha intrapreso questo cammino con il suo Albori 2019, un Brunello destinato a segnare l’inizio di un nuovo capitolo nella storia della cantina.
L’Albori 2019 nasce da un’annata particolarmente fortunata, che ha offerto sia quantità che qualità eccellente di uve. Questo Brunello proviene da una selezione del miglior Sangiovese coltivato nei vigneti più alti dell’azienda, in posizioni che beneficiano della luce del sole già nelle prime ore del mattino. Questa caratteristica insolazione delle vigne ha ispirato il nome “Albori”, che evoca proprio l’alba, simboleggiando un legame tra il presente e il futuro della cantina. Il nuovo vigneto acquisito, situato vicino al Passo del Lume Spento, produrrà nei prossimi anni esclusivamente Sangiovese per il Brunello, confermando la visione a lungo termine di Collemattoni.
Il vino Albori 2019 si distingue per un taglio rotondo, reso ancora più elegante dall’affinamento in legno francese, che gli conferisce una struttura accogliente e avvolgente. Durante una degustazione recente a Firenze, oltre al Brunello, è stato molto apprezzato anche il rosato dell’azienda, un vino fresco e agrumato, con un sorso delicato, che rispecchia la crescente tendenza dei rosati di qualità in Toscana.
Un altro vino degno di nota è il Rosso 2022, affinato in legno di Slavonia. Il suo profilo aromatico si apre su note di ciliegia, mora, nipitella e origano fresco. Il palato è morbido, saporito, con una buona mineralità e una bella tensione nel finale. Sebbene l’alcol possa risultare un po’ predominante, il sorso è comunque ben equilibrato.
Molto attesa è anche l’annata 2020 del Brunello di Montalcino, che sarà rilasciato a gennaio 2025. Personalmente, considero il 2020 il mio Brunello preferito, grazie al suo naso rotondo e complesso, con frutti maturi, salmastro, more, arancia sanguinella e una speziatura di grafite e legni nobili. Il sorso si preannuncia largo e pulito, con una pungenza sapida che lascia un finale gradevole, ampio e lungo.
Le riserve della cantina rientrano nello stile più classico di Montalcino, con vini opulenti e gastronomici, ideali per abbinamenti con formaggi stagionati. Tuttavia, è interessante chiedersi se la tipologia della riserva avrà ancora un grande futuro a Montalcino, visto l’incremento delle produzioni selezionate.
Collemattoni si allinea perfettamente alla crescente qualità del Brunello, orientandosi sempre più verso la selezione dei vigneti, che sembra essere il futuro della denominazione. Una cantina che, grazie a un eccellente passaggio generazionale, sta producendo vini equilibrati, puliti e autentici, che rispecchiano pienamente il territorio e restituiscono un’importante nota sapida.