C’è una Toscana che si svela solo a chi sa rallentare. Una Toscana fatta di silenzi antichi, borghi scolpiti nella pietra, castelli che dominano colline verdi e un senso profondo di accoglienza. È la Lunigiana, terra di confine e di passaggio, ma anche di identità forte e orgogliosa. Ed è proprio qui che lo scorso 8 aprile si è svolta la quinta edizione di Sharing Tuscany, l’evento annuale organizzato da Toscana Promozione Turistica, quest’anno in collaborazione con la Comunità di Ambito della Lunigiana.

Un luogo intimo e autentico come Fivizzano ha fatto da cornice a una giornata intensa di incontri, visioni e prospettive per il futuro del turismo toscano. In totale, 66 seller locali e 80 buyer italiani e rappresentanti di tour operator internazionali si sono confrontati in oltre 2.000 meeting B2B, per più di 30.000 minuti dedicati a costruire ponti tra offerta e domanda, tra sogni e concrete opportunità. Ma ciò che più colpisce non sono solo i numeri, bensì la qualità delle connessioni nate in questa edizione: il 97% dei partecipanti si è dichiarato pienamente soddisfatto.

Dietro a questi incontri c’è un lavoro lungo e accurato, iniziato mesi prima. Grazie a una piattaforma di matchmaking innovativa, sono state espresse oltre 5.500 preferenze di incontro – veri e propri “like” professionali – che hanno permesso di creare agende personalizzate, con un livello di perfect match dell’81%. È questo approccio curato e relazionale a distinguere Sharing Tuscany da un semplice evento di settore.

Ma ciò che rende questo progetto realmente unico è la sua anima itinerante. Ogni anno un territorio diverso, ogni volta una narrazione nuova. Una strategia vincente che accende i riflettori su angoli meno conosciuti della Toscana, offrendoli allo sguardo curioso e attento di chi cerca esperienze autentiche. E la Lunigiana si è rivelata perfetta per raccontare il nuovo volto del turismo regionale: outdoor, slow, enogastronomico, esperienziale.

Tra le tendenze più apprezzate emerse durante questa edizione, spiccano i segmenti “country & flavors”, “outdoor” e “food & wine”, con particolare attenzione per proposte legate a cammini, ciclovie, agriturismi biologici, cantine a gestione familiare e piccoli produttori di eccellenze locali. Un turismo che non si limita a visitare, ma che desidera vivere, toccare, gustare, ascoltare.

Fivizzano, con il suo fascino raccolto, ha fatto da cornice perfetta. Le piazze tranquille, le pievi romaniche, i paesaggi che invitano alla contemplazione: tutto ha contribuito a creare un’atmosfera di armonia e scoperta. E poi le storie. Quelle raccontate dagli operatori locali, veri ambasciatori del territorio, che hanno saputo trasmettere passione e autenticità, trasformando ogni incontro in un’esperienza.

Quello che resta di Sharing Tuscany 2025 è molto più di una lista di contatti o di accordi presi. È la consapevolezza che la Toscana, nella sua varietà di paesaggi e vocazioni, può continuare a sorprendere e incantare. Che esiste un modo di viaggiare più attento, più umano, più sostenibile. E che proprio in luoghi come la Lunigiana si può trovare la chiave per costruire un’offerta turistica capace di rispondere ai desideri profondi dei viaggiatori contemporanei.

Dove andare dopo?

Se Sharing Tuscany ti ha fatto venire voglia di esplorare la Lunigiana, ecco qualche spunto: una passeggiata nel borgo di Pontremoli tra librerie e torte d’erbi, una visita al Castello di Fosdinovo, arroccato con vista mare, o una giornata tra i sentieri della Via del Volto Santo. Concludi la giornata in un agriturismo circondato da ulivi, degustando miele locale, testaroli e un buon bicchiere di rosso della Val di Magra. Perché, in fondo, è questa la magia della Toscana che non ti aspetti.