Marsanne e Roussanne: la scommessa di Luca Zamparini

Il calcare marnoso della Val d’Orcia dà vita al Tagete, un vino che unisce coraggio, intuizione e tradizione.

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Coraggio e intuizione: due qualità che spesso viaggiano insieme, soprattutto nel mondo del vino, dove passione e intraprendenza diventano gli ingredienti fondamentali per creare qualcosa di unico.

È questa la storia di Luca Zamparini, un viticoltore che ha deciso di sfidare le convenzioni impiantando due vitigni di origine francese, Marsanne e Roussanne, nel cuore della Val d’Orcia. Originari della Valle del Rodano, questi vitigni non sono comuni nella regione, ma grazie alla visione di Zamparini hanno trovato una nuova casa sul terreno calcareo-marnoso tipico della zona.

La sperimentazione ha portato alla nascita del Tagete, un vino che combina tradizione e innovazione. L’uvaggio è bilanciato al 50% tra Marsanne e Roussanne, con una vinificazione studiata nei dettagli: metà fermenta in barriques di rovere francese, l’altra metà in tini d’acciaio a temperatura controllata. Segue un affinamento che alterna tonneau nuovi e fecce fini, regalando al Tagete una complessità unica.

Il risultato è un vino dal colore paglierino dorato, con aromi di mela cotogna, glicine e incenso, arricchiti da richiami di frutta candita e pera Williams. Al palato è secco, minerale e pulito, con un finale ammandorlato e accenti fumé che ne esaltano la personalità.

Perfetto per accompagnare risotti, carni bianche e piatti in agrodolce, Tagete è anche l’abbinamento ideale per piatti a base di zafferano e formaggi poco stagionati.

La storia di Luca Zamparini e del Tagete dimostra come, grazie al coraggio e all’intuizione, la Val d’Orcia possa essere il terreno fertile per vini d’autore, capaci di innovare senza dimenticare il rispetto per il territorio.