Mattia Vezzola è uno dei nomi più noti e rispettati nel mondo dell’enologia italiana, nato sul lago di Garda a Moniga del Garda, paese dove il Sen. Pompeo Gherardo Molmenti nel 1896 crea il primo Rosé da viticoltura dedicata.
Suo padre Bruno (straordinario viticoltore) lo spinge a iniziare un percorso da enologo e nel 1972, appena diplomato in enologia a Conegliano, si ritrova in Champagne: “un viaggio illuminante”, dichiara Vezzola. Qui, infatti, inizia la sua passione per il mondo della spumantistica e per una filosofia produttiva che sottolinea l’importanza di elaborare vini estremamente complessi, raffinati, eleganti e altrettanto longevi.
“L’effervescenza è sempre stata considerata una futilità nel mondo dell’enologia, al contrario io la considero una cosa molto seria, complessa e affascinante” – afferma Mattia.
Nel 1973 nasce il primo “Mattia Vezzola Metodo Classico”, da uve Chardonnay e Pinot Nero. L’evoluzione che successivamente Costaripa ha seguito nel corso degli anni sarà frutto dell’estro di quell’enologo visionario che è anche lo stesso patron dell’azienda.
La necessità di essere sempre alla ricerca della conoscenza d’avanguardia l’ha poi portato ad operare per quasi un decennio con la più importante azienda di tecnologia enologica del mondo.
Nel 1981 Vezzola inizia un nuovo percorso con l’azienda vinicola Bellavista, dove trasferisce ogni informazione, ogni innovazione e ogni filosofia dedicata alla costanza della qualità, alla naturalità ed all’identità. Dopo quarant’anni decide di tornare sulla sua sponda del Lago di Garda e di mettere la sua esperienza a totale disposizione di Costaripa. Viticoltore da 3 generazioni, continua la tradizione di famiglia iniziata nel 1928, con la cantina Costaripa a Moniga del Garda, di cui oggi è enologo e proprietario.
La sua filosofia enologica si basa sulla valorizzazione delle caratteristiche vocazionali del territorio, con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e alla ricerca di dare senso alle nuove tecniche di coltivazione e vinificazione. Grazie alla sua conoscenza del territorio e alla sua capacità di sperimentare, Mattia Vezzola è riuscito già nei primi anni settanta a disegnare vini di personalità e intensità, caratterizzati da grande eleganza e complessità.
La curiosità incessante del conoscere lo ha portato a valutare la bellezza del confronto, ad ascoltare numerose conferenze a partecipare ad altrettanto numerose degustazioni, condividendo la sua competenza e la sua visione per la spumantistica con appassionati e professionisti del settore. “Solo potendo partecipare a confidenze di varie esperienze enologiche si riesce a dare corpo all’interpretazione della propria visione di vino.” – racconta Mattia.
Per questo Mattia Vezzola è un enologo d’eccezione, che ha dimostrato con grande maestria di creare vini di alta qualità e di identità. “L’esperienza, la passione e la filosofia di un uomo possono rompere pregiudizi radicati nel tempoo”, così Mattia ha reinterpretato il profilo caratteriale del Valtènesi Rosè, il vino più nobile e rappresentativo del Lago di Garda, rendendolo unico e insieme contemporaneo.
La passione e l’impegno per l’enologia gli sono riconosciuti a livello internazionale, Vezzola è stato riconosciuto Migliore Enologo Italiano per ben cinque volte:
Nel 2004, l’Associazione Italiana Sommelier, lo elegge “Migliore Enologo italiano”, nel 2008 è la volta del Gambero Rosso. Nel 2014, lo stesso riconoscimento gli viene conferito dalla Fondazione Italiana Sommelier e nel 2015 la Deutschland Sommelier Association durante l’edizione del Prowein a Düsseldorf lo elegge miglior Enologo italiano.
Nel 2016 la Guida VITAE, gli dedica una menzione particolare legata a questa motivazione:
“Vini che hanno contribuito a imprimere una svolta produttiva al territorio di origine, che rappresentano modelli di riferimento di indiscusso valore nella rispettiva zona, o che hanno strappato all’oblio e riportato all’attenzione del settore vitigni dimenticati”.
Nel 2019, la Guida Gambero Rosso per la prima volta istituisce la categoria “Miglior Vino Rosè d’Italia”, e premia il Valtènesi Molmenti 2015
Nel 2020, Food and Travel Italia, Mattia Vezzola viene rieletto “Miglior Enologo d’Italia” per la quinta volta.
COSTARIPA: UNA PASSIONE DI FAMIGLIA
Storia e filosofia aziendale:
La cantina vitivinicola Costaripa è stata fondata nel 1928 a Moniga del Garda, sulle rive dell’omonimo Lago. Da allora, l’azienda ha sempre messo al centro del proprio pensiero la valorizzazione del suo territorio, attivando una produzione di vini esclusivamente di alto profilo qualitativo.
La storia di Costaripa va indietro fino al 1928, quando il nonno Mattia Vezzola intraprende l’attività vitivinicola a Moniga del Garda, acquistando i primi vigneti nell’area in cui ora sorge la Cantina Costaripa e cercando di ridare importanza a un territorio naturalmente vocato al rosé.
Nel 1928 nasce il primo vino Rosé “Chiaretto di Moniga” con l’antica tecnica “a cappello sommerso”. La seconda generazione Vezzola, i figli Bruno e Franco, prosegue nella ricerca qualitativa sia viticola che enologica dell’allora conclamato “Chiaretto di Moniga”.
Da bambino Mattia Vezzola sogna di fare il veterinario nell’azienda agricola di famiglia, ma suo padre Bruno lo spinge a iniziare un percorso da enologo. Così nel 1972, appena diplomato in enologia a Conegliano, si ritrova in Champagne: “un viaggio illuminante”, dichiara Vezzola. Qui, infatti, inizia la sua passione per il mondo della spumantistica e della filosofia che sottolinea l’importanza, anche in questo mondo di elaborare vini estremamente complessi, raffinati, eleganti e altrettanto longevi.
“L’effervescenza è sempre stata considerata una futilità nel mondo dell’enologia, al contrario io la considero una cosa molto seria, complessa e affascinante”, afferma. L’anno successivo, nasce il primo “Mattia Vezzola Metodo Classico”, da uve Chardonnay. Solo successivamente è stato possibile unire l’esperienza della tradizione alla tecnologia contemporanea dei primi anni ’80 e in questo contesto nasce il “RosaMara”, vino rosé dalle note fruttate e dal profumo esotico e suadente.
Nel 1984 Costaripa decide di dedicare una vigna di Groppello Gentile, attraverso una potatura rigorosa, e a una selezione dei grappoli ancor più meticolosa, alla progettazione un vino rosso che desse valore alla grande finezza e setosità del vitigno Groppello, riconosciuto uno dei 15 vitigni più antichi d’Italia. Arriva, quindi, in Costaripa dalla Borgogna la prima e unica pièce dedicata alla prima edizione del “Maim”, vino rosso rubino dal profumo intenso di pepe nero e viola e dal sapore elegante e sorprendentemente soffice.
L’evoluzione che Costaripa ha seguito nel corso degli anni è sicuramente frutto dell’estro di quell’enologo visionario che è anche lo stesso patron dell’azienda. Negli anni ’90, il carattere sovversivo e poco incline ai compromessi di Mattia Vezzola, lo porta infatti a intraprendere una strada d’avanguardia: associare il valore del tempo a un vino Rosè: nasce così il Molmenti, vino rosé con una longevità di 10-15 anni. Il nome è un omaggio al Senatore Pompeo Gherardo Molmenti a cui spetta la paternità, nel 1896 a Moniga, del primo Rosè Italiano da viticoltura dedicata.
La filosofia aziendale è basata sulla ricerca della massima espressione del territorio e della varietà delle uve, con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e alla tutela della biodiversità. L’esperienza, la passione e la filosofia di un uomo possono rompere pregiudizi radicati nel tempo, così Mattia Vezzola ha reinterpretato il profilo sensoriale del Valtènesi Rosè, il vino più nobile e rappresentativo del Lago di Garda, rendendolo unico e contemporaneo.
L’impegno sociale
Costaripa è una realtà che è distinta anche in ambito sociale, sostenendo il famoso cardiochirurgo Christiaan Barnard (protagonista del 1967 del primo trapianto di cuore), che nel 1998 costituisce con la Princessa Diana la Fondazione definita “Christiaan Barnard Foundation”, che si dedica alla ricerca di aiuti di tipo umanitario nell’area della medicina pediatrica e della pianificazione familiare, con particolare attenzione all’Africa.
Per questo con Costaripa si decide di dedicare alla fondazione un vino rosso in cui convivano la tradizione italiana e i benèfici influssi del Lago di Garda a comprovare le affermazioni di C. Barnard che nei suoi scritti dichiara “due bicchieri di vino rosso al giorno aiutano il nostro cuore a stare meglio”.
Nel 2000 nasce il vino “Christiaan Barnard Foundation” con il cui ricavato due bambini di età inferiore ai 3 anni ricevono un nuovo “cuore”. Oggi questo vino porta il nome di Campostarne.
Il terroir
Le viti di Costaripa crescono in un’area collinare di origine morenica, nel cuore della Valtènesi, che si estende da nord a sud tra i comuni di Desenzano e Salò, nell’anfiteatro morenico sulla sponda bresciana del Garda esposta al sorgere del sole. Un territorio unico per le sue particolari caratteristiche climatiche che lo rendono naturalmente vocato alla produzione di vini rosé di straordinaria qualità.
Le colline sono dolci, a tratti interrotte da piccole aree pianeggianti. Si tratta di un territorio il cui clima è mitigato dalla vicinanza al Lago, Una sorta di enclave mediterranea a ridosso delle Prealpi: una terra baciata dal sole, caratterizzata da leggere brezze mattutine e serali e da un microclima sub-mediterraneo. “La Valtènesi comprende circa 67 tipologie di suoli, che conferiscono da sempre ai nostri vini, armonia, complessità aromatica e una tessitura straordinariamente leggera insieme ad una inusuale e persistente sapidità.”, dichiara Mattia Vezzola.
La Valtènesi comprende due aree un tempo identificate come: “Riviera dei Castelli” e “Riviera dei Limoni” a significare la presenza di sette castelli medievali e contemporaneamente il punto più a nord del mondo adatto alla coltivazione degli agrumi.
20 Km di coste esposte al sorgere del sole e bagnate da 370 Km quadrati di acque dalla temperatura minima invernale di 7°C, con un ricambio idrico lentissimo di 28 anni. Una terra baciata da 3000 ore di sole all’anno con brezze mattutine e serali.
Moniga nel 1896 identifica il punto di inizio in Italia della “Vinificazione in Rosè” dando vita in pochi anni alla nascita di 12 cantine e al manifestarsi di uno stile di vita dedicato alla valorizzazione e alla difesa di questo magico territorio; una terra creata per insegnare agli uomini a godersi le cose belle della vita.
I vigneti e i vini:
Costaripa possiede per il progetto RosaMara circa 28 ettari di vigneti, tutti collocati a ridosso del Lago di Garda. La particolare esposizione dei vigneti e la presenza del lago consentono di ottenere uve di altissima qualità, dai sapori intensi e dal carattere unico. Elemento chiave dei vini Costaripa è la particolare attenzione riservata alla longevità.
Le principali varietà di uve coltivate sono Groppello Gentile, Marzemino, Sangiovese e Barbera per i vini rosé, mentre per i vini rossi le medesime varietà sono coltivate su terreni più argillosi ma sempre con un buono scheletro. Per il Mattia Vezzola si utilizzano esclusivamente uve Chardonnay e Pinot Nero.
I vini prodotti da Costaripa sono tutti caratterizzati dalla massima espressione delle uve e del territorio. Tra i principali vini sotto l’egida dell’etichetta Costaripa troviamo:
Il “ROSAMARA” Valtènesi doc
Il “MOLMENTI“, Valtènesi doc
Il “CAMPOSTARNE“, Valtènesi doc
Premi e riconoscimenti:
Costaripa ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti per la qualità dei propri vini, sia a livello nazionale che internazionale. Tra questi, ricordiamo la medaglia d’oro al Decanter World Wine Awards per il vino “ROSAMARA” e la menzione speciale “Innovazione Sostenibile” al concorso internazionale Vinitaly Design.
Visite in cantina:
Costaripa offre la possibilità di visitare i propri vigneti e la cantina, per scoprire da vicino il processo raro di produzione dei propri vini. Le visite guidate con degustazione sono disponibili su prenotazione.
I MIEI ASSAGGI:
RosaMara 2022
Naso fine e ampio, perlage fine, al naso un ampio bouquet di fiori poi melograno, pesca e sentori di cipria. Palato asciutto e di ingresso bilanciato, sorso pulito armonico e di grande eleganza.
Molmenti 2018
Rosa Buccia di cipolla, perlage fine e costante, naso erbaceo si apprezzano lavanda, sentori eterei, elicriso eleganza e materia accompagnano l’olfattiva. Calice di stile perfetto e bilanciata armonia, sapidità e gusto chiudono il sorso.
Maim 2018
Rubino brillante e naso fine si apprezzano la ciliegia sentori di matita, profondità finezza accompagnano eleganza, viola e pepe nero. Sorso largo e materico ma scattante. Lunghezza ed precisione lo caratterizzano.