La Toscana accoglie due nuovi distretti biologici, ampliando il proprio patrimonio di realtà dedicate all’agricoltura e all’allevamento sostenibile. Il Distretto Biologico delle Valli Senesi e il Distretto Rurale e Biologico del Valdarno di Sopra sono stati ufficialmente riconosciuti, portando a nove il numero totale di distretti biologici nella regione, tra i primi in Italia a istituzionarli.
Il Distretto Biologico delle Valli Senesi è stato riconosciuto il 23 luglio 2024 e copre un’area che include i comuni di Chiusdino, Monteroni d’Arbia, Monticiano, Murlo, Radicondoli e Sovicille. Con quasi il 55% della superficie agricola gestita con metodi biologici e 260 aziende coinvolte, il distretto si propone di valorizzare le produzioni locali e promuovere il turismo sostenibile. Pierangelo Beata, presidente del distretto, sottolinea l’importanza di questo passo per lo sviluppo delle Bio-valli senesi e la collaborazione con le amministrazioni comunali.
Il Distretto Rurale e Biologico del Valdarno di Sopra, riconosciuto il 29 luglio, estende il perimetro del distretto rurale già esistente dal 2019. Comprende dieci comuni del Valdarno Superiore, tra cui Bucine, Castelfranco Piandiscò e Figline Incisa Valdarno. Con una superficie agricola del 45% condotta biologicamente e 370 aziende, il distretto punta a unire le peculiarità della gestione biologica e rurale, rafforzando il legame tra operatori agricoli e amministrazioni locali. Nicola Benini, presidente del distretto, evidenzia la sinergia tra il settore privato e i comuni come un valore aggiunto.
La vicepresidente e assessora all’agroalimentare, Stefania Saccardi, ha dichiarato che questi nuovi distretti arricchiscono il Registro nazionale dei distretti biologici, rappresentando un modello innovativo di sviluppo rurale sostenibile. “Sono una vera opportunità per la promozione e la valorizzazione delle filiere biologiche locali, migliorando la competitività e la redditività delle imprese toscane,” ha affermato.
Questi riconoscimenti fanno parte di una strategia più ampia per sostenere e valorizzare le produzioni agricole biologiche della Toscana, confermando il ruolo della regione come leader nella sostenibilità agricola.