L’anno per il Lambrusco si avvia a concludersi con alcune importanti novità, grazie alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei disciplinari aggiornati delle DOC del Lambrusco. Le modifiche, pur contenendo novità minori, includono alcune decisioni significative che rispondono alle esigenze del mercato e alla valorizzazione delle caratteristiche territoriali.

Una delle principali novità è l’introduzione della sottozona Monte Barello, all’interno della denominazione Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC. La zona, situata nella zona collinare che circonda il borgo di Castelvetro (MO), dovrà rispettare requisiti rigorosi, tra cui una resa per ettaro inferiore, la raccolta manuale delle uve e l’utilizzo esclusivo di Lambrusco Grasparossa. Questa novità è destinata a rafforzare la qualità dei vini frizzanti provenienti da questa zona e a far emergere le peculiarità di un terroir unico.

Un’altra importante novità riguarda il Lambrusco di Sorbara DOC, che ora potrà essere proposto anche nella versione bianca spumantizzata. Questa tipologia di vino, che negli ultimi anni ha visto un riscontro molto positivo sia da parte dei consumatori che degli esperti, rappresenta il completamento di un percorso che mira a soddisfare le richieste di un pubblico sempre più attento alla varietà e alla qualità dei prodotti.

Claudio Biondi, Presidente del Consorzio Tutela Lambrusco, commenta con soddisfazione: “Siamo felici di poter chiudere il 2024 con l’aggiornamento dei nostri disciplinari. Si tratta di un percorso avviato da diversi anni volto a rispondere ad esigenze del territorio per far sì che i disciplinari valorizzino sempre più la qualità e le peculiarità delle nostre produzioni di eccellenza”.

Inoltre, il disciplinare del Reggiano DOC ha visto l’introduzione della tipologia “Fogarina”, con l’aggiunta dell’unità geografica di Gualtieri (RE). Questo aggiornamento, pur non riguardando direttamente il Lambrusco, contribuisce a mettere in risalto altre varietà rappresentative del territorio.

Per completare il pacchetto di novità, sono stati rivisti anche i criteri relativi all’etichettatura e al confezionamento per tutte le DOC del Lambrusco. Le modifiche riguardano aspetti pratici come la capacità delle bottiglie e le tipologie di chiusura ammesse, con l’intento di rendere il disciplinare ancora più preciso e allineato alle esigenze del mercato.

Questi aggiornamenti segnano un passo importante nella continua evoluzione del Lambrusco, un vino che sempre di più è sinonimo di qualità e tradizione, capace di rispondere alle nuove tendenze del mercato.