Il ministro ha ribadito la contrarietà del Governo al sistema di etichettatura Nutri-score sottolineata anche durante l’ultimo Consiglio Agrifish dello scorso 21 novembre evidenziando che vi è uniformità di vedute da parte di tutte le forze politiche in Parlamento sulla materia.
Il Nutri-Score, sviluppato in Francia, identifica i valori nutrizionali dei prodotti alimentari comparando quantità fisse pari a 100 grammi, utilizzando due scale correlate: una cromatica divisa in cinque gradazioni di colore dal verde al rosso, e una alfabetica dalla lettera A alla lettera E.
Illustri nutrizionisti italiani hanno valutato negativamente il Nutri-Score perché poco chiaro: ad esempio, il Nutri-Score considera l’olio d’oliva un cibo meno sano di bevande di produzione industriale, gassate e zuccherate, fornendo ai consumatori un’informazione inesatta.
Un’indagine indipendente condotta dall’organizzazione Safe ha confrontato il Nutri-Score con due sistemi di etichettatura alternativi, al termine del quale si è dimostrato «incoerente» e «difettoso» perché fornisce dati ingannevoli, più favorevoli e accomodanti per cibi non salutari, come quelli contenenti molti zuccheri o sottoposti a lunghi processi di trasformazione industriale
Il Nutri-Score determinerebbe un’ingiusta penalizzazione del settore agroalimentare nazionale, considerato un’eccellenza dell’Italia, fornendo messaggi nutrizionali distorsivi, penalizzanti e dannosi per l’economia nazionale, distorcendo anche la leale concorrenza e la competizione economica internazionale.
La Commissione europea ha posticipato al 2023 la presentazione della proposta di regolamento sull’etichetta nutrizionale, prevista entro il 2022, evitando l’adozione del Nutri-Score.