Neanche si immagina ma il Chianti Classico è anche questo, un viaggio of road nel cuore della Toscana alla scoperta del fascino unico delle colline di Radda.
“La nostra mission è portare le persone sul nostro territorio” – racconta Angela Fronti, Istine di Radda in Chianti – “solo in questo modo possono capire come nascono i nostri vini, vedendo i nostri animali, i nostri fossati, i boschi ed i sassi.”
L’idea vincente è dei Vignaioli di Radda, associazione che raccoglie i veri produttori di questo angolo del Chianti, dove nascono da sempre autentiche eccellenze.
“Se si ama questo territorio dobbiamo riuscire a conservarlo nella sua dinamicità” – racconta Roberto Bianco, Val delle corti – Radda in Chianti – “ed a questo ci si arriva solo se esiste una rete forte di scambio di esperienze, idee ed energie.”
“Dal gruppo di aziende di Radda si può imparare tantissimo” – prosegue Angela – “C’è sempre un confronto positivo”
Tutti corretti e di buon livello i vini in degustazione, dalle riserve d’annata ai più giovanissimi che sicuramente hanno bisogno ancora di bottiglia. Particolarmente apprezzata l’annata 2014 bevibile ed elegante, perfetta sintesi di tecnica, territorio e passione.
“Questa annata ha delle caratteristiche fantastiche” – racconta Paolo Cianferoni, Caparsa Radda in Chianti – “quando nella famiglia si hanno molti figli, ci sono quelli che camminano da soli ed altri che hanno bisogno di essere accompagnati. Questa è la 2014, l’abbiamo attesa qui a Radda ed adesso restituisce tutta la sua piacevolezza.”
Momento molto interessante anche l’approfondimento ed il confronto con i vini di oltre oceano, una importante università americana ha infatti iniziato una ricerca anche sul nostro vitigno più rappresentativo, il Sangiovese.
“In varie zone della California stanno cercando di introdurre vitigni nuovi, come il Sangiovese” – racconta Valentina Canuti, ricercatrice– – “lo studio viene fatto su tanti cloni, molti sono arrivati anche da qui, da Radda. I vini che nascono in California hanno caratteristiche molto simili a nostri, nei profumi in particolare nel varietale.”
Al Consorzio del Chianti Classico il compito di interpretare e restituire valore a queste associazioni locali che tutelano il territorio e arricchiscono i valori più tradizionali del far vino.
“Il nostro intento è prendere sempre più contatto con le realtà del territorio” – racconta Carlotta Gori, Direttore del Consorzio del Chianti Classico – “al fine di creare sinergie.