Nel cuore del Chianti Classico, Pieve di Campoli emerge come una cantina che sa coniugare perfettamente tradizione e innovazione, mantenendo sempre saldi i legami con la sua storia e il territorio. Andrea Paoletti, direttore e enologo, ci racconta in un’intervista esclusiva la visione che guida questa realtà vinicola, che si distingue per una proprietà davvero singolare: l’Istituto Diocesano Sostentamento del Clero di Firenze. Una scelta che non solo rende la cantina unica nel panorama vinicolo, ma è anche una testimonianza di come la tradizione possa evolversi senza mai dimenticare le proprie radici.

Pieve di Campoli si estende su ben 50 ettari nel Chianti Classico, suddivisi in due UGA (Unità Geografiche Aggiuntive): San Casciano e San Donato in Poggio. Un’ampia estensione che consente alla cantina di beneficiare di una varietà di microclimi e suoli, caratteristiche che conferiscono ai suoi vini una complessità e una qualità uniche. Tra le particolarità della cantina, spicca la presenza di vigneti storici di oltre 50 anni, che contribuiscono a creare bottiglie ricche di carattere.

Un aspetto fondamentale della filosofia produttiva di Pieve di Campoli è la valorizzazione dei vitigni autoctoni, come il Colorino e il Canaiolo. Quest’ultimo, in particolare, ha visto un significativo rinnovamento dal 2020, quando, grazie alla qualità straordinaria delle uve raccolte, è iniziata la produzione di una cuvée in purezza. Più recentemente, la cantina ha deciso di vinificare anche il Pugnitello in purezza, un vitigno inserito nel programma produttivo dopo studi condotti dall’Università di Firenze. Questo impegno verso la ricerca e il recupero di varietà storiche e dimenticate conferisce ai vini di Pieve di Campoli un carattere distintivo e una profondità davvero unica.

Oltre a un forte impegno nella valorizzazione delle tradizioni viticole, la cantina si distingue anche per la sua attenzione alla sostenibilità, sia a livello ambientale che economico. Il suo approccio alla viticoltura sostenibile è evidente in ogni fase della produzione, dal rispetto per il suolo alla cura delle viti. L’attenzione ai dettagli è un valore che emerge non solo nella scelta dei metodi di vinificazione, ma anche nella continua ricerca della qualità, dall’uva alla bottiglia.

In degustazione, i vini di Pieve di Campoli sono risultati particolarmente interessanti:

Pieve di Campoli Gran Selezione “Cortine” 2020: Andrea Paoletti descrive questo Chianti Classico come l’emblema della cantina. “È una cuvée che unisce perfettamente struttura e finezza. Al palato, si presenta potente e ricco, con un equilibrio perfetto tra frutti rossi maturi e una leggera speziatura. I tannini sono setosi, e la freschezza sorprendente, con un ottimo potenziale di invecchiamento. Il finale lungo e persistente lascia una sensazione avvolgente di frutta nera e spezie dolci.”

Canaiolo “Cortine” 2023: Andrea Paoletti spiega come questo vino catturi l’attenzione per la sua eleganza e la sua speziatura delicata. “Il suo profilo aromatico è intrigante, con un’armonia di note di pepe nero, fiori rossi e un accenno di cuoio che si fondono perfettamente. La struttura è elegante, ma la freschezza lo rende incredibilmente versatile, perfetto per accompagnare piatti dal sapore deciso. Il finale lungo e sapido invoglia sempre al prossimo sorso.”

Pugnitello “Cortine” 2021: Andrea Paoletti racconta che questo vino si distingue per la sua potenza e struttura, diventando l’alter ego del Canaiolo. “Le note di frutta rossa e nera, come mora e prugna, si combinano con sfumature di erbe aromatiche e un tocco di liquirizia. Al palato è robusto ma ben equilibrato, con tannini decisi ma perfettamente integrati. La sua complessità lo rende ideale per un lungo affinamento, ma già oggi dimostra un grande potenziale.”

Vin Santo del Chianti Classico “Cortine” 2017: Andrea Paoletti racconta con orgoglio: “Per noi è stato un dovere produrre un Vin Santo il più tradizionale possibile, proprio perché viene anche utilizzato per le celebrazioni ecclesiastiche.” Questo Vin Santo incarna perfettamente la tradizione, con profumi intensi di frutta secca, miele e noci, arricchiti da una leggera nota di vaniglia. “Il palato è morbido, avvolgente e la dolcezza è ben bilanciata dalla freschezza, creando un vino elegante, perfetto per chiudere un pasto o accompagnare formaggi erborinati e dolci secchi.”

Ogni vino di Pieve di Campoli racconta una storia di passione, dedizione e continua evoluzione, sempre con il rispetto per le tradizioni locali. Grazie alla sua proprietà unica e alla vastità dei terreni, la cantina ha tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento nella produzione di vini di qualità, capace di competere con i più grandi nomi del Chianti Classico.

In conclusione, Pieve di Campoli è una realtà vinicola che, con la sua attenzione al futuro e il rispetto per il passato, rappresenta l’essenza stessa del Chianti Classico. Un viaggio che ogni appassionato di vino dovrebbe intraprendere.