RadiciVive 891, una giovane e dinamica cantina di Napoli, si distingue per il suo impegno nella sostenibilità nell’industria vinicola. In collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, ha condotto un ampio studio sull’impatto ambientale del suo vino Falanghina, dalla vigna al consumatore.
Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista “Wine Economics and Policy” dell’Università degli Studi di Firenze, ha impiegato una metodologia di Life Cycle Assessment (LCA). LCA è un approccio innovativo che valuta l’impatto ambientale di un prodotto o servizio durante tutto il suo ciclo di vita. Ciò include l’analisi del consumo di risorse, delle emissioni e di altri impatti ambientali, fornendo una visione olistica per informare il processo decisionale verso una maggiore sostenibilità.
Lo studio ha preso in considerazione diverse variabili lungo la filiera produttiva, dalle pratiche in vigna al packaging e alle scelte di mercato. Ha inoltre integrato un’analisi del Life Cycle Costing (LCC) per valutare gli aspetti economici.
Lo studio ha rivelato che le bottiglie di vetro, sebbene ancora prevalenti, rappresentano l’opzione di imballaggio meno sostenibile. L’attenzione si sta spostando verso design di imballaggi eco-sostenibili che utilizzano materiali a basso impatto ambientale. RadiciVive è impegnata nell’esplorare queste nuove frontiere.
Lo studio sottolinea la necessità di una collaborazione tra aziende e istituzioni per promuovere pratiche sostenibili dal punto di vista ambientale che siano anche economicamente valide.
La ricerca offre spunti preziosi applicabili ad altre cantine, guidando le scelte lungo tutto il ciclo di vita del prodotto, dalla gestione del vigneto al marketing.
RadiciVive 891 dimostra la sua dedizione alla ricerca applicata per la valorizzazione dei vitigni autoctoni e il suo impegno per la sostenibilità attraverso un rigoroso monitoraggio dell’impatto ambientale lungo l’intero ciclo produttivo.