Il mondo del vino toscano guarda al futuro con speranza e determinazione, lasciando alle spalle un 2023 caratterizzato da sfide agronomiche e critiche mediatiche. Diverse aziende vinicole della regione condividono le loro aspettative e desideri per il nuovo anno, delineando le sfide affrontate e gli obiettivi per il 2024.

L’anno scorso è stato segnato da abbondanti piogge primaverili che hanno causato danni agronomici significativi, portando a perdite di raccolto che variavano dal 20 all’80%. Le normative UE sulle etichette e la trasmissione televisiva “Report” su Rai 3 hanno contribuito a gettare un’ombra sul settore, demonizzando pratiche vinicole comuni.

L’Associazione culturale VinoPeople ha cercato di contrastare questa tendenza organizzando una serie di serate a tema chiamate “Uguali ma Diversi” presso il Ristorante Il Caminetto di Firenze nel trimestre finale del 2023. Durante queste serate, produttori hanno presentato i loro pregiati vini in abbinamento a piatti appositamente realizzati.

I produttori intervistati esprimono le loro speranze e desideri per il 2024:

Marco Ferretti dell’Azienda Agricola La Querce – Impruneta (FI)

Le aspettative per il 2024 sono principalmente rivolte a una stagione favorevole che ci consenta di produrre le giuste quantità, nel rispetto dei nostri standard qualitativi, sia per l’uva che per le olive. Questo ci permetterà di soddisfare le richieste dei nostri vini e del nostro olio extra vergine d’oliva. La limitata disponibilità attuale non ci consente di esplorare nuovi mercati, il che è cruciale per mantenere le vendite a livelli ottimali. Tuttavia, speriamo di mantenere la nostra presenza in mercati in crescita come l’Ontario in Canada e la North Carolina negli Stati Uniti. Uno dei nostri desideri è affermarci in concorsi o ottenere buone recensioni su riviste del settore a livello internazionale. Il desiderio più grande rimane la produzione di un sangiovese ricco, pulito ed equilibrato, contribuendo così al piacere dei nostri vini.

Serena Coccia del Podere Castellinuzza – Lamole (FI)

Ci auguriamo che il 2024 sia l’anno della bellezza. Il mondo del vino impone al produttore biologico di rispettare principalmente la Terra e di produrre un vino buono, pulito, sincero e fedele alle specificità del territorio. Negli ultimi anni, la sfida è diventata ardua a causa del clima innaturale. Dobbiamo valorizzare e vendere i nostri prodotti per sostenere il nostro costante lavoro di cura e amore in tutte le fasi della produzione. Essere un piccolo produttore con un’azienda autosufficiente rappresenta una scommessa quotidiana, ma ci impegniamo da generazioni. Il nostro più grande desiderio per il 2024 è continuare a produrre eccellenza.

Enrico Calvelli di Podere Ema – Bagno a Ripoli (FI)

Dopo i numerosi sforzi compiuti e le azioni in corso per far conoscere le varietà autoctone toscane minori, e alla luce del mercato che risponde positivamente, auspichiamo che il trend positivo registrato fino ad ora prosegua per tutto il 2024 e oltre. Il nostro obiettivo principale quest’anno è l’ampliamento del settore dell’ospitalità legato all’enoturismo, promuovendone la crescita e mettendo in contatto diretto l’utente finale con la nostra realtà produttiva. Lavoriamo affinché gli appassionati di vino possano apprezzare appieno lo sforzo dietro la produzione di una bottiglia di vino di qualità, giudicandone con cognizione di causa il suo valore sul mercato e le sue caratteristiche intrinseche.

Luciano Ciolfi di SanLorenzo – Montalcino (SI)

Spero vivamente che il 2024 sia migliore, con un andamento climatico più lineare che ci permetta di portare in cantina ottime uve con meno problemi rispetto alle precedenti annate. Inoltre, auspico di consolidare nuovi rapporti commerciali sia in Italia che in altri Paesi del globo. Sono davvero speranzoso e fiducioso.

Roberta Chini di Marzocco di Poppiano (FI)

Per il 2024 ci auguriamo che sia un anno di crescita non solo in termini di quantità, ma soprattutto di qualità per l’intero comparto del vino.

Giorgio Comotti de Il Palagione – San Gimignano (SI)

Spero che il 2024 a livello agronomico sia migliore rispetto alle precedenti annate e che possiamo fare una vendemmia normale. Ormai, dal 2016, ogni anno abbiamo a che fare con avversità meteorologiche come siccità, abbondanti piogge e gelate primaverili. Sarebbe auspicabile raccogliere almeno un 85% di uve sane che possano contribuire a un vigneto. Purtroppo, nel 2023 abbiamo perso circa il 70% di produzione e abbiamo registrato un aumento dei costi per i trattamenti nei vigneti. Con una produzione limitata di bottiglie della vendemmia 2023, temo di non poter far fronte alle richieste dei miei clienti e, a malincuore, dovrò rinunciare a partecipare a qualche evento enoico.

Ilaria Martini di San Guglielmo – Montalcino (SI)

Cosa ci aspettiamo da questo nuovo anno… Dopo un 2023 caratterizzato sia da aspetti positivi che negativi (che anche se fossero di pari quantità ed entità, l’ago della bilancia oscillerebbe verso quest’ultimi), useremo il cambio di data come scusa per trasformare il nostro modo di vedere, dando spazio solo a pensieri positivi. Vorremmo che il marchio San Guglielmo si affermasse sempre di più nei mercati nazionali e internazionali, continuando la strada intrapresa verso il cuore del consumatore finale. Sognare non costa nulla, e noi vorremmo che San Guglielmo diventasse un vino emozionante. Materialmente parlando, ci piacerebbe intervenire sulla sala degustazione per ospitare dignitosamente i nostri ospiti, in modo che si sentano completamente a loro agio. Già che siamo disposti a fare spese, vorremmo vedere la cantina completata; manca poco, ma agli occhi sembra molto. Ci auguriamo di rivestirla in pietra! Il sogno dei cassetti non si chiude più; questi sono quelli strettamente legati a noi!

Letizia Cesani di Cesani Winery – San Gimignano (SI)

Per il 2024 nutriamo due fervidi desideri: il primo auspica la cessazione delle ostilità nelle zone di guerra, poiché è moralmente inaccettabile che nel 2024 non si trovi alcun metodo alternativo per risolvere le divergenze, se non attraverso il ricorso alla guerra. Questo mondo ci appare inadatto e pregiudicherà i nostri sforzi quotidiani, come individui, nel tentativo di rendere questa umanità migliore.
Il secondo auspicio è che nel 2024 il clima non sia più caratterizzato da eventi estremi, simili a quelli appena trascorsi, poiché necessitiamo di una regolarità climatica per lavorare al meglio e produrre uva di qualità. Confidiamo che, come azienda, riusciremo a proporre vini di alta qualità nonostante le sfide della vendemmia del 2023, ottenendo così la giusta gratificazione e apprezzamento sul mercato. Grazie a alcune innovazioni nell'”accoglienza” implementate nella nostra struttura, auspichiamo che numerosi appassionati del vino desiderino visitarci in azienda.

Marco Giusti di Fornacelle, San Gimignano (SI)

Dopo un 2023 caratterizzato da notevoli difficoltà dal punto di vista agronomico, un’annata in cui abbiamo sofferto molto e sostenuto costi elevati, auspichiamo una vendemmia nel 2024 più ordinaria, lineare e con una giusta quantità di uva da raccogliere, che sia di qualità eccellente. Ci impegniamo appieno per garantire che la qualità si rifletta nel calice, grazie ai nuovi impianti e ai cloni di Vernaccia che permettono di ottenere vini superiori rispetto al passato. Pertanto, nutriamo una grande fiducia per il futuro.

Alessio Magi di Poggio alle Monache, Asciano (SI)

Abbiamo l’obiettivo di rimanere con i piedi per terra e le nostre aspettative per il 2024 riflettono ciò che ogni produttore desidererebbe ottenere. Dopo aver subito una perdita del 60% del raccolto nel 2023, speriamo in un’annata più generosa e saremmo lieti di entrare nei mercati americani e svedesi. Desideriamo che la nostra D.O.C. Grance Senesi riceva maggiore considerazione sia a livello nazionale che internazionale. La nostra denominazione, nata nel 2010, è ancora giovane, e vorremmo vederla apprezzata soprattutto nel settore dell’ho.re.ca.

Nel nostro caso, si delineano due prospettive distinte. La prima, incentrata sulla gestione ordinaria dell’azienda, auspica che il 2024 sia un anno caratterizzato da una maggiore stabilità, a differenza dei contrasti sperimentati nel 2023. Ci auguriamo che la tendenza positiva nel numero di turisti nella nostra zona, la Lunigiana, prosegua e si consolidi ulteriormente. Auspichiamo altresì che la gestione della campagna viticola risulti meno complicata rispetto all’anno precedente, con raccolti che tornino alla normalità. La continua speranza è quella di espanderci e acquisire nuovi clienti sia a livello nazionale che internazionale.

Giorgio Tazzara, Monastero dei Frati Bianchi (MS)

La seconda prospettiva, strettamente legata all’interno dell’azienda, prevede l’apertura di ciò che diventerà il nostro fulcro centrale. Da circa due anni e mezzo stiamo restaurando un’antica rocca medievale che offrirà ai nostri clienti l’opportunità di soggiornare in una dimora storica con vista panoramica sui nostri vigneti. Qui sorgerà anche una sala degustazione spaziosa, dove organizzeremo eventi e cerimonie intime. Un locale dedicato all’affinamento dei vini, con barrique e anfore, e uno shop per la vendita dei nostri vini e di altri prodotti locali completeranno l’ambiente. Attendiamo con grande trepidazione il 2024, poiché si prefigura come il trampolino di lancio per il nostro futuro.

Emanuele Pellegrini, Fattoria di Petrognano (FI)
Il 2024 si preannuncia come un anno di sfide a causa di crescenti instabilità globali, con impatti inevitabili anche sull’Italia e i settori produttivi, inclusa l’agricoltura. La conferma delle lodi ricevute finora dalla stampa e dai colleghi potrebbe rappresentare un risultato accettabile, fornendo la base per emergere come prodotto di nicchia grazie alla qualità e riconoscibilità territoriale. Le nuove certificazioni (vegan e impatto minimo CO2), insieme al riconoscimento del lavoro in vigna e in cantina secondo il regime biologico e ai recenti premi ottenuti, contribuiranno a valorizzare la nostra immagine sul mercato. L’ambizione nel 2024 ci guiderà a presiedere le principali fiere internazionali del primo semestre (Parigi Wine Fair, Rrowein, Vinitaly), e ad affrontare molteplici incontri nel settore ho.re.ca, scelto come unico interlocutore per la vendita dei nostri prodotti. Confidiamo che questo approccio ci consentirà di trovare nuovi partner, ampliando la nostra clientela e contribuendo al sostegno di una filiera spesso trascurata. Nella speranza di condividere almeno in parte queste prospettive, e consapevoli di aver fatto la nostra parte, restiamo a disposizione per ulteriori dettagli.