Lo Chardonnay, vitigno francese diffuso in tutto il mondo e tra i più coltivati, manifesta la sua ricca varietà aromatica in modo diverso a seconda del terroir, rendendo ogni degustazione un’esperienza unica. In Toscana, numerosi produttori dedicano grande cura a questo vitigno, ottenendo spesso vini di altissima qualità.
Un esempio splendido è Stella Bianca di Chiara Vinciarelli, che nella sua azienda agricola a Valiano, al confine tra Montepulciano e Cortona, coltiva lo Chardonnay a 350 metri sul livello del mare, su terreni limosi e temperature mitigate dal vicino bosco.
Dopo la diraspatura, le uve vengono sottoposte a una pressatura soffice e a una vinificazione a basse temperature per 20 giorni. Segue un affinamento in acciaio di 6 mesi e successivamente in bottiglia. Il risultato è un vino fruttato ed elegante che, nella sua semplicità, esprime in modo autentico freschezza, stile e territorio.
Il vino si presenta con un colore giallo paglierino scarico, arricchito da delicati riflessi verdolini. Al naso emergono subito note floreali di glicine e gelsomino, seguite da sentori fruttati di pera e camomilla, con un accenno di lavanda, il tutto avvolto da un’impronta gessata che conferisce al vino la sua caratteristica distintiva. All’assaggio, l’ingresso al palato è dinamico e convincente, si espande con eleganza rivelando sapori di frutti gialli, lime e pesca bianca. La chiusura è sapida ma mai invadente, lasciando la bocca piacevolmente pulita e fresca.
Cosa dovrebbero fare Chiara e molti altri produttori che realizzano ottimi Chardonnay? Crederci di più, e non relegare questa perla a vino di accoglienza per turisti che non distinguono un bianco da un rosso. Ma qui si aprono discorsi che ci portano lontano…