La seconda edizione di “Morellino del Cuore”, progetto nato dalla collaborazione tra il Consorzio e i giornalisti ed esperti di vino Roberta Perna e Antonio Stelli, ha confermato quanto questa idea sia vincente e convincente; un’occasione per raccontare un prodotto figlio di un territorio complesso e splendido e di produttori sempre più attenti.
Quest’anno a degustare alla cieca i dieci Morellino tra annata, intermedio e riserva sono stati sei famosi sommelier di ristoranti italiani. Le etichette selezionate da questi professionisti sono state presentate nell’elegante cornice di Olio Restaurant di Firenze, dove erano presenti anche alcuni produttori, il Presidente del Consorzio Bernardo Guicciardini Calamai e il Direttore Alessio Durazzi, insieme a Antonio Stelli e Roberta Perna.
Il “Morellino del Cuore” è uno degli eventi a cui sono più affezionata perché mi ha fatto riscoprire un vino che avevo quasi dimenticato, prodotto in una delle aree, a mio avviso, più belle, autentiche e profonde della Toscana. Il Morellino ha davvero tutto: ha alla base un grande vitigno, il Sangiovese “vista mare” che in questa zona ha un suo stile sempre più identificabile e sempre più piacevole. Le sue zone di coltivazione sono tra le più incontaminate della Toscana: da una parte l’area della costa tra le valli dei fiumi Ombrone e Albegna, il comune di Scansano, e parte dei comuni di Grosseto e Magliano in Toscana che arriva fin quasi al Tirreno, e infine il territorio che giunge fino al Monte Amiata: Campagnatico, Roccalbegna, Semproniano e Manciano. Il Morellino ha delle caratteristiche gustative che lo distinguono dagli altri toscani a base di Sangiovese: tannino morbido e freschezza a tratti quasi balsamica.
Produttori, Consorzio e operatori del settore stanno svolgendo un lavoro estremamente interessante che nei prossimi anni sarà per me vincente: una zonazione, lontana dall’idea delle UGA, volta ad esaltare ulteriormente le caratteristiche del Sangiovese proveniente da certe aree della denominazione, non a creare zone di serie A e di serie B. Un progetto di sartoria, in cui le differenze andranno a creare un abito variegato e armonico, adatto ad ogni stagione e ad ogni ora del giorno. Simone Castellani di Podere 414 mi ha raccontato il progetto “Precisiamo” svolto da alcune aziende, in collaborazione con Consorzio e Università di Pisa, che terminerà nel 2025. “Precisiamo” ha l’obiettivo di individuare cinque macroaree omogenee della zona di produzione e fornire ai produttori indicazioni anche alla luce del cambiamento climatico su come il Sangiovese si comporta e delle possibilità offerte dall’agricoltura di precisione e dalle nuove tecnologie in vigna e in cantina.
Alla luce degli assaggi fatti nel corso della serata, mi pare che questa strada intrapresa sia quella giusta per ridare al Morellino un posto di primo piano fra i vini rossi; cruciale sarà tenere la barra dritta senza farsi ammaliare dalle richieste del mercato ma trasmettere il proprio vino con la sua identità territoriale al mercato.
In ordine sparso, i miei assaggi preferiti della serata: Podere 414 sempre elegante, il Morellino di Terenzi equilibrato e preciso, il Morellino della cantina cooperativa dei Vignaioli del Morellino di Scansano una conferma: fresco e godibile, Roccapesta 2022 mirto e macchia maremmana, la Riserva 2021 di Alberto Motta, con le sue note iodate e di vetiver, è forse il mio vino del cuore della serata e infine, il Morellino del Boschetto con il suo ginepro, pepe e la sua sapidità.
I vini degustati sono stati, per l’annata:
Cantina Vignaioli Morellino di Scansano Roggiano Docg 2023 – (Sangiovese 90% – Ciliegiolo 10%)
Profumato con note floreali e fruttate (in particolare ciliegia e frutti rossi) e balsamiche. In bocca è piacevole, con un tannino setoso, sapido e minerale.
San Felo Morellino di Scansano Docg 2023 – (Sangiovese 85% – Cabernet Sauvignon e Merlot restante 15%)
Ciliegia, frutti rossi, anice, pepe, tabacco e note balsamiche. In bocca è elegante e piacevole con tannini morbidi, fresco, sapido e con un retrogusto fruttato.
Terenzi Morellino di Scansano Docg 2022 (Sangiovese 100%)
Al naso si sentono la rosa rossa, la frutta rossa e nera, ciliegie, mirtilli, susine e more, note di macchia mediterranea, sottobosco e note balsamiche. Al palato ha un bel tannino, è morbido, fresco ed equilibrato.
Per l’Intermedio:
Boschetto di Montiano PerBene Morellino di Scansano Docg 2022 (Sangiovese 90% – Cabernet Franc e Merlot restante 10%)
Al naso note di fiori e frutti rossi e sentori balsamici, di liquirizia, china, ginepro e erbe spontanee. Al palato si percepiscono i tannini piuttosto setosi ed eleganti, la sua sapidità e freschezza.
Morisfarms Morellino di Scansano Docg 2022 – (Sangiovese 90% – Merlot e Syrah restante 10%)
In apertura note di frutti rossi e neri, di ciliegia e note balsamiche. Al palato è fresco, sapido, minerale e piacevole con tannini morbidi ed equilibrato.
Roccapesta Morellino di Scansano Docg 2022 – (Sangiovese 90% – Ciliegiolo 10%)
Note di ciliegia, frutti rossi, spezie dolci e di macchia mediterranea. In bocca i tannini sono setosi e il vino è fresco, sapido e con un retrogusto fruttato e persistente.
Podere 414 Morellino di Scansano Docg 2021 – (Sangiovese – Ciliegiolo – Colorino – Alicante – Syrah)
Al naso si percepiscono note di frutta rossa e nera, balsamica, iodate, di macchia mediterranea, cisto, mirto e di spezie dolci. Al gusto è rotondo, fresco, sapido con tannini morbidi. Molto elegante.
Per la Riserva:
Alberto Motta Morellino di Scansano Docg Riserva 2021 (Sangiovese 90% – Ciliegiolo 10%)
Note di fiori, frutti rossi e neri, sentori balsamici, liquirizia, vetiver e iodio. I tannini sono morbidi e setosi, fresco e sapido.
Val delle Rose Poggio al Leone Morellino di Scansano Docg Riserva 2021 – (Sangiovese 90% – Merlot e altre varietà 10%)
Tanta frutta rossa e sentori balsamici e di macchia. I tannini sono morbidi; sorso fresco e sapido.
Santa Lucia Tore del Moro Morellino di Scansano Docg Riserva 2020 – (Sangiovese 100%)
Al naso note iodate, spezie e frutta rossa. Bella struttura e rotondità, i tannini sono vellutati, sapidità e persistenza con un retrogusto di frutta e spezie.
I vini sono stati abbinati a:
Antipasto: Blue Flan di stagione, pancetta di Gaiole e pane carasau;
Primo: tortelli di pasta fresca di pecorino e pere con burro, scagliette di formaggio di fossa e spolverata di pepe bianco;
Secondo: filetto di Cinta Senese lardellato, radicchio brasato, salsa ai lamponi;
Dolce: Crema bruciata al Vinsanto con granella di Cantuccini.