“Bruno èra mio nonno, a lui ho dedicato le nuove etichette di fattoria”. Si presenta così Gianmarco Diddi, giovane viticoltore di Marcialla in provincia di Firenze, e proprietario insieme al fratello Andrea al padre Massimo e la mamma Lorella della splendida Fattoria Pogni, esempio unico di recupero architettonico nel più bello e moderno stile toscano.
L’occasione un press brunch organizzato dalla dinamica Sara Carmignola, con degustazione in fattoria delle nuove etichette Terre del Bruno nuovo marchio dei vini prodotti da Fattoria Pogni, sette etichette tra queste anche un bianco Albore ed un rosato Aurora.
“Da gennaio 2018 abbiamo deciso di dare maggiore rilievo all’origine della tradizione vinicola di famiglia” – racconta Gianmarco Diddi – “mio nonno Bruno infatti ha dedicato tutta la sua vita alla produzione famigliare di vino, tramandando a figli e nipoti la sua esperienza, la tenacia, la caparbietà nel lavoro ed il rispetto per il territorio.”
Borgo di Pogni è composto dall’antica fattoria e dall’annesso agriturismo, frutto dell’unione di due diversi possedimenti, la struttura dispone di una piscina con ingresso a spiaggia e magnifica vista sulla vallata circostante, un campo da calcetto e uno da tennis
La degustazione condotta dall’enologo di fattoria Nicola Berti, ha inizio con il bianco Albore, abbinato ad un antipasto toscano composto da salumi e formaggi, ed una freschissima ricotta di pecora, vera squisitezza. Albore ha un Intenso profumo di mela verde e fiori bianchi, piacevole al palato lascia la bocca asciutta e pulita.
Proseguiamo con Aurora, il rosato di fattoria abbinato ad un’ottima zuppa di pane. Questo vino dai riflessi ramati si fa apprezzare per i sentori di fiori rossi, al palato è morbido ed avvolgente.
Lorella ci stupisce con un altro primo piatto, uno squisito risotto con zucca gialla guarnito con guanciale croccante ed erbette fresche, con lui arriva il primo rosso, il Chianti 2017 “Pogni”. Al naso fresco e minerale in bocca semplice e piacevole, in stile vecchio Chianti, vinoso e saporito. Si accompagna ottimamente al cibo, questo Chianti 2017 è indubbiamente uno dei migliori assaggiati di questa annata.
Passiamo a Poggio ai Falchi riserva 2013, al naso frutti maturi e vaniglia in bocca è pieno con sentori di arancia, frutta rossa e spezie. A mio parere il rovere francese si fa sentire un po’ troppo.
Le More Nere è il Merlot in purezza di fattoria, annata 2013, minerale al naso con sentori di frutta a bacca nera. Al palato una sorpresa, misto tra il grip del Sangiovese e la setosità balsamica classica del vitigno.
Proseguiamo con Napolaio, Sangiovese in purezza annata 2013, il suo colore è un bel rosso rubino intenso, al naso prevale la prugna matura in bocca è morbido e fruttato ma anche giustamente tannico, l’abbinamento è con una trippa al pomodoro con ceci.
In chiusura Gorgoli 2013, 70% Sangiovese 30% Cabernet Sauvignon al naso frutti di bosco con sentori di vaniglia, al palato caldo ed elegante.
Il brunch in realtà è stato un pranzo completo, ciliegina sulla torta il “Vino Santo” di fattoria, con i classici cantuccini.