Terre di Toscana 2023, appuntamento fisso di ogni amante del vino e della Toscana, svoltosi domenica 26 e lunedì 27 scorso a Lido di Camaiore, chiude, socchiude, ma soprattutto racchiude le anteprime delle varie denominazioni mettendo fianco a fianco le varie espressioni dei molteplici terroir toscani, confrontando vitigni, stili, interpretazioni e filosofie talmente diverse da essere spesso piacevolmente contrapposte.
Proprio tale contrapposizione è la vera essenza della “toscanitudine” che si respira in Toscana e che si beve ad ogni calice, qui, a Terre di Toscana.
Una “toscanitudine” che è fatta di storici dualismi, ma che dico dualismi, veri e propri duelli all’ultimo sangue. Il dualismo prevede un confronto, il duello si basa sullo scontro, quello vero, sano, epico e cavalleresco. A sguardo alto e singolar tenzone. Un passo indietro mai, nemmeno per prendere la rincorsa.
O sei guelfo o sei ghibellino e se sei guelfo puoi essere bianco o nero. Se sei nato a Montepulciano non puoi vedere di buon occhio Montalcino, e anche dentro le mura di Montepulciano di quale contrada sei? Pisa o Livorno? Gallo nero fiorentino o gallo bianco senese? Trippa o lampredotto?
Quindi che squillino le trombe e si aprano le danze, Welcome in Tuscany!
“BenBevuti” a Terre di Toscana 2023.
“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese io canto” cit. L’Orlando furioso
Rossi o bianchi?
Lasciamoci pure che l’animo signorile evocato ed invocato detti le rette precedenze; che siano inizialmente le “dame bianche “a sedurre le nostre menti e rapire i nostri cuori deliziando i nostri palati.
TERRENO – Professore 2021 (Rousanne, petit manseng, malvasia bianca e trebbiano toscano) inedito blend nel cuore del Chianti Classico a Greve. Difficile definirlo se non con la parola poliedrico. Gustosamente poliedrico. Ad ogni sorso sorprende rivelando sempre nuovi sentori e profumi.
COLOGNOLE – Quattro chiacchiere a Oltrepoggio 2019 (Chardonnay) e che Chardonnay! Siamo nella Rufina fra le vigne più alte di tutti i Chianti eppure dopo averlo degustato non puoi che avvicinarlo, confrontarlo e sovrapporlo alla Borgogna. “Sì, però la longevità…“. Dopo aver degustato anche la 2000, ogni esile e precostituito dubbio viene spazzato via come paglia al maestrale. Chapeau!
Dietro al regal vessillo ecco lei. “La regina bianca fra i re neri“. La vernaccia di San Gimignano.
Splendidamente rappresentata da IL COLOMBAIO DI SANTA CHIARA, CESANI e IL PALAGIONE nelle varie espressioni ed interpretazioni, sempre fiera e orgogliosa di portare in alto la propria “toscanitudine” rivendicata per diritto di nascita.
La Vernaccia nella sua espressione più opulenta, importante ed elevata è lussuria intesa come abbandono alle proprie passioni senza il controllo della ragione o della “falsa” morale, è il mezzo, il tramite, per raggiungere il piacere. E’ il piacere stesso.
E’ incontrollata sensualità, desiderio ossessivo, passione estrema.
E’ eccesso, sfarzo, abbondanza.
Ed ora che le gentil “donzelle” si son lasciate ammirare non resta che presentare gli sfidanti. Gli aitanti intrepidi Cavalieri. Rullo di tamburi, in alto le bandiere.
Rossi “trasparenti” o rossi “scuri”? Sangiovese o internazionali? Bolgheresi o classici? Tradizionali o innovativi? Dell’entroterra o della costa?
A te decidere dove scommettere il tuo “fiorino”, a me l’arduo, ma piacevole compito, di presentarli nello splendore e lucentezza della propria armatura ornati dai vessilli della loro amata terra.
CASTELLO DI MONSANTO – La bellezza del Chianti Classico. Da ammirare e da bere.
FATTORIA DEL PINO – il Brunello esoterico.
CONTUCCI – Il Nobile di Montepulciano. Sempre e comunque.
CUNA – Pinot nero toscano del Casentino e Staderini. Entusiasmante!
MAURIZIO ALONGI – Lo considero da sempre un “benchmark” per il Chianti Classico.
MARCAMPO – Volterra c’è. Si sente e di beve!
SALVIONI LA CERBAIOLA – Da sempre al top.
SAN GIUSTO A RENTENNANO – Una delle massime espressioni del Sangiovese.
SANLORENZO – Austero e maschio. Un Brunello da veri uomini.
MICHELE SATTA – Il più toscano dei “bolgheresi style“
TIEZZI – Quando il tannino diventa seta e accarezza il palato.
E mentre infuriano i combattimenti, nelle sale del potere ecco che i grandi Signori si spartiscono fortune e ricchezze.
Rispetto, e adorazione, per le vecchie annate.
Ecco elencate quelle che mi hanno più emozionato:
CAPEZZANA – Villa di Capezzana 1968
CASTELLO DI MONSANTO – Chianti Classico Riserva Vigna Il Poggio 1970
FATTORIA VARRAMISTA – Varramista 2016 – 2012 – 2008 – 2005 – 2003 – 2002
LISINI – Brunello di Montalcino 1985
RIECINE – La Gioia 1997
SAN GIUSTO A RENTENNANO – La Ricolma 2006
SANLORENZO – Brunello di Montalcino 2008
TIEZZI – Brunello di Montalcino Poggio Cerrino 1995
Ti piacerebbe sapere alla fine chi ha vinto?
Posso solo dirti, giurarti e spergiurarti, mettendoci in gioco il mio onore, che al termine dei duelli, vinti e vincitori, tutti insieme hanno innalzato al cielo i propri calici, brindando con una gran bella bollicina.
TERRENO – Metodo classico 2014 (Sangiovese) Forse l’annata particolarmente fresca le ha donato una marcia in più, ma questo spumante è veramente una meraviglia!
Al prossimo anno, per nuove e vibranti sfide e disfide e grazie a L’Acquabuona per l’organizzazione e l’accoglienza.