La Regione Toscana continua a investire nella sostenibilità agricola con un bando dedicato alla pratica della “bulatura”, che prevede la trasemina di leguminose su cereali per ridurre l’uso di fertilizzanti chimici e pesticidi. La Giunta regionale, su proposta della vicepresidente Stefania Saccardi, ha approvato la delibera che garantisce un pagamento annuale di 209 euro per ettaro ai beneficiari che si impegnano a introdurre questa pratica su una superficie minima di 1 ettaro per un periodo di cinque anni.

“La salute del suolo è un obiettivo prioritario per la Toscana – ha dichiarato il presidente Eugenio Giani –. Con oltre 380 milioni di euro destinati alle misure agroambientali nel programma Feasr 2023-2027, sosteniamo la transizione verso modelli agricoli rispettosi dell’ambiente, migliorando la qualità del suolo e delle acque.”

La bulatura offre vantaggi concreti, come l’aumento della biomassa, il miglioramento della fertilità del suolo e la riduzione dell’erosione. Inoltre, la maggiore ritenzione idrica del terreno rappresenta un’efficace strategia di adattamento ai cambiamenti climatici.

“La competizione delle leguminose con le infestanti – aggiunge Saccardi – riduce l’uso di diserbanti, contribuendo a un’agricoltura più verde e sostenibile.”

Con una dotazione di 1,5 milioni di euro, il bando mira a coinvolgere agricoltori singoli o associati e gli Enti pubblici gestori di aziende agricole. Questa iniziativa si inserisce nel quadro del manifesto “Soil Deal for Europe”, sottoscritto dalla Toscana nel 2023, rafforzando il ruolo della regione nella difesa del suolo e nella lotta ai cambiamenti climatici.