Come molti sanno il Pinot è un vitigno originario della Borgogna: dal colore tenue, delicati profumi e tannini setosi, un vitigno elegante che trova le sue massime espressioni in luoghi freschi con escursioni termiche anche importanti.
Vallepicciola in Toscana con la sua linea di Pinot, ha lanciato una sfida: produrre del buon Pinot Nero a 20 km da Siena in una delle zone più calde del Chianti Classico appunto Castelnuovo Berardega. Grazie all’impegno ed alla volontà di Alberto Colombo, viene da subito individuata la zona di Pievasciata, qui l’altitudine media di 450m s.l.m. il clima fresco ed il terreno prevalentemente calcareo, sono condizioni che creano un habitat ideale al vitigno francese, capace di adattarsi ed esprimere caratteristiche uniche.
Nata per volontà di Bruno Bolfo e della sorella Giuseppina, Vallepicciola è oggi realtà d’eccellenza nel cuore della Toscana. Qui l’amore per la tradizione e il desiderio di modernità incontrano l’attenta cura delle vigne ed evoluti macchinari che danno vita a etichette di assoluto pregio. Nelle vigne si trova, insieme al Pinot Nero il Sangiovese per la produzione di Chianti Classico DOCG e altri vitigni internazionali come il Merlot il Cabernet Sauvignon il Cabernet Franc lo Chardonnay e il Petit Verdot.
L’esperienza gustativa dei quattro Pinot della cantina di Castelnuovo Berardenga, rientra tra quelle che posso considerare “esperenziali”, sia per il naso che per il palato, in questi vini infatti, si possono apprezzare caratteristiche organolettiche uniche e diverse, rispetto ad i consueti Pinot.
Perlinetto rosè, rosa buccia di cipolla, perlage fine al naso si apprezzano frutta matura note di sandalo e scorza di arancio. Al palato risulta asciutto e brioso. Convincente.
Pievasciata rosato, di colore rosa cerasuolo al naso il frutto è dolce: elicriso, mentuccia e pesca matura emergono bene. Il sorso convince per rotondità e pulizia. Freschezza e semplicità al palato.
Pinot Nero Pievasciata, si veste di rubino intenso, al naso amarena, sottobosco e aromatiche. Speziatura davvero interessante, brio e scorrevolezza accompagnano sentori amaricanti di tabacco e liquirizia. Forse il Pinot più atipico nell sua struttura.
Boscobruni, si presenta di colore rubino impenetrabile, al naso mora, susina matura, salvia bianca accompagnano sentori di cuoio e incenso. Largo al palato quasi grasso sicuramente materico. Sul finale torna la mora.
L’interessante esperienza si è svolta in un luogo fiorentino che negli ultimi anni si è riqualificato e posizionato sia nel nome che nella qualità del cibo proposto: Il Salviatino.
La degustazione infatti, è proseguita a tavola: i quattro Pinot sono stati abbinati ad un menù ricercato e nello stesso tempo sfizioso, dove lo chef Giacomo Imparato è riuscito in ogni proposta, a mantenere il giusto equilibrio tra creatività e rispetto della materia prima.