L’inizio della vendemmia a Montalcino (Siena) riporta la memoria indietro nel tempo, a quando il Sangiovese si raccoglieva tradizionalmente ad ottobre. “Una raccolta che ogni produttore sogna di fare, sia per la quantità che per la qualità,” afferma Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino. L’annata, infatti, si prospetta eccellente per i viticoltori locali.

Secondo il Consorzio, i vigneti hanno beneficiato di un’estate di maturazione progressiva, seguita a settembre da piogge e un calo delle temperature. Questo ha permesso di rallentare l’accumulo di zuccheri e migliorare l’equilibrio fenolico delle uve. Nonostante i diradamenti mirati, la resa prevista sarà superiore a quella dello scorso anno, con grappoli di peso medio più elevato.

A Montalcino, più di 3.400 ettari sono iscritti a Doc e Docg, di cui oltre 2.000 dedicati al Brunello. Recentemente, quasi 900 ettari destinati al Rosso di Montalcino hanno visto una crescita significativa del 67%, grazie alla ratifica di un aumento della superficie rivendicabile. Tuttavia, questo ampliamento non richiede nuove piantagioni, ma utilizza terreni già esistenti.

Un’annata che si preannuncia ricca di mosti con aromi e profumi raffinati, promettendo vini di grande finezza.