Coltivato dalle coste francesi a quelle della Corsica, dalla Liguria fino alla nostra Toscana, dove si adatta e si esprime attraverso mille sentori, il Vermentino riesce a esaltarsi in vini unici e di carattere.

Ed eccoci a descrivere una degustazione “tutta Vermentino”, accolti egregiamente presso il ristorante Il Cibrèo di Firenze dalla Cantina dei Vignaioli di Scansano, che, con i suoi 700 ettari vitati nel cuore della Maremma, ci ha guidati in un percorso nuovo, alla scoperta di una diversa interpretazione del vitigno: l’affinamento.

Interessanti le descrizioni dei vari vini in assaggio da parte del conduttore Aldo Fiordelli, con il supporto e l’esperienza diretta degli stessi produttori.

In anteprima il San Bruzio Vermentino Superiore Maremma Toscana DOC 2023, un Vermentino al 100% che prende il nome dal vigneto situato nei pressi di un antico monastero. Siamo a un’altitudine di circa 100/120 m s.l.m., tra terreni di arenaria e limo, con una presenza di argilla in profondità. Questo crea un ambiente fresco anche durante la calda estate maremmana, permettendo al vino di mantenere freschezza e bevibilità.

È caratterizzato da una parte di uve maturate regolarmente e una parte surmatura; affina in acciaio dopo un’accurata lavorazione sulle fecce fini. Presenta un corpo medio e ampio, con note di melone, albicocca e susina, accompagnate da sentori di tiglio e ginestra. Il finale è ammandorlato, con accenni iodati. Ha ancora margine di evoluzione.

A seguire, abbiamo degustato una verticale di Vigna Fiorini Vermentino Maremma Toscana DOC. Questo vino presenta una particolarità interessante: accanto al Vermentino, include una piccola percentuale di Viognier, le cui uve vengono raccolte separatamente e poi assemblate con cura. La scelta di vendemmiare le uve in fase surmatura dona al vino sfumature affascinanti e complesse, arricchendone il profilo aromatico e rendendolo ancora più intrigante.

2021 – Primo vino in degustazione. Grazie alle condizioni climatiche favorevoli, risulta convincente e ben sostenuto dai suoi 14,5 gradi. Mostra un buon corpo, sapidità, note erbacee e una piacevole sensazione agrumata di limone candito. Complesso.

2020 – Annata più impegnativa, ma il vino si distingue per una buona maturazione, con sentori di agrumi maturi, salmastro, cenni di cenere e una nota di mela verde al palato. Potente.

2019 – Il più verticale, ma anche il più snello e nervoso. Il profilo aromatico è spiccatamente minerale, con sentori di alghe e note “fumose” di torbato, accompagnate da accenni mentolati. Al palato è vibrante e scattante, con sapidità e richiami alla frutta esotica nel finale. Ribelle.

2018 – Si distingue per un colore più intenso, quasi dorato. Nonostante l’annata piovosa, i terreni drenanti della zona hanno preservato la qualità del vino. Le note minerali si sono evolute ulteriormente: lo iodio si combina con gli idrocarburi, mentre la frutta è decisamente più matura, con richiami al melone invernale, alla salvia e al ginepro. Strutturato, con una trama interessante e una buona acidità.

Questi non sono i Vermentino estivi che normalmente ci si aspetta: mostrano evoluzioni anche importanti. Tuttavia, la strada intrapresa dalla Cantina dei Vignaioli di Scansano è interessante, caratterizzata da una propria identità e non da un’imitazione di altri produttori. Coraggiosi.