Fra palazzi e torri medioevali la suggestione offusca la mente e alimenta gli animi trasportandoti come su ruote sobbalzanti e consolatrici di un vecchio carro trainato da somari, lungo strade lastricate e tortuose nel regno ormai svanito del Granducato di Toscana, dove la Regina bianca, oggi come allora, era, e sempre è, la Vernaccia di San Gimignano.
Si, la Regina bianca in mezzo ai potenti Re rossi.
La Vernaccia per questo non sarà mai facile, è femmina si, ma cresciuta in mezzo ai maschi e quindi sa ben difendersi.
Mai banale, mai scontata, non si concede facilmente. Regale.
Va interpretata spesso. Esige palati esigenti ed educati per esprimersi in tutta la sua complessità, ma a tutti regala sorsi piacevoli di unicità, tipicità e gradevolezza.
E’ in questa meravigliosa location e con questa atmosfera che si è svolta l’Anteprima 2022 della Vernaccia di San Gimignano dove sono state presentate le nuove annate 2021, le selezioni 2020 e 2019 e le riserve degli anni 2020, 2019, 2018 e anche una 2017.
Non sono molti i vini bianchi che prevedono da disciplinare la versione “riserva”, che consiste in un ulteriore anno di affinamento prima dell’uscita sul mercato, questo sta a significare inequivocabilmente la predisposizione genetica della Vernaccia ad evolvere negli anni, regalando complessità ed eleganze da grande bianco.
Il focus e la concentrazione è stata dedicata quindi, con una degustazione alla “cieca” per garantire la più assoluta trasparenza, proprio a questa categoria ed ecco le aziende che sono emerse.
Cappellasantandrea – Prima Luce 2019: Colpisce per la complessità e il volume che le dona una persistenza molto importante. Un ingresso ampio un pò atipico e piacevolmente sorprendete, che lascia presto spazio ad una buona freschezza e sapidità. Chiude poi con un bel finale ammandorlato timbro inequivocabile del vitigno.
Cesani – Sanice 2019: La Vernaccia! La madre delle Regine eccola qui! Tipica, caratteristica, franca. Floreale e minerale di pietra focaia e accenni iodati la sua particolarità è il profumo inconfondibile in sottofondo di un erba di campo primaverile dolce e gradevole. Gli strigoli (silene vulgaris)
Fattoria San Donato – Benedetta 2019: L’abbondanza. Quello che una Vernaccia può esprimere qui c’è. Carica al naso e ampia in bocca tuttavia l’eterna freschezza del vitigno e la sapidità del terreno le regalano un bevibilità importante e gradevole. Sicuramente da abbinare anche a carni bianche
Fornacelle – Fiora 2019: Particolare. Un naso molto floreale ed etereo, con note speziate dolci quasi di cipria, fanno pensare a qualcosa di morbido e invece in bocca la verticalità data dall’acidità è molto importante. Questa apparente incoerenza la rende molto intrigante e divertente, ma soprattutto è presagio di lunga vita.
Il Colombaio di Santa Chiara – L’albereta 2019: Non solo una grande Vernaccia, ma un grande vino bianco! Una delle massime espressioni di questo vitigno. Un gusto completo, totalmente appagante e avvolgente, fresco e interminabile. Sfarzosa lussuria liquida.
Tenuta le Calcinaie – Vigna ai sassi 2019: Sincera e strafottente. Nel senso più positivo e toscano del termine perchè sicura di sè. Tesa, pulita e verticale va dritta per la sua strada a testa alta con il sorriso sulla bocca.
Panizzi – 2018: In silenzio e con calma. Con i guanti di velluto. E’ nobile. Conosce il valore del tempo ed è del tempo che hai bisogno per apprezzarla a fondo e totalmente. Un pò alla volta si svela. Un pò alla volta si lascia scoprire. Poi non la lasci più.
Tollena – Signorina Vittoria 2018: Esile, delicata e leggiadra. Così al naso, ma attenzione a sottovalutarla perchè quando la metti in bocca senti tutta la sua tenacia e grinta. Usando un termine che va di moda adesso, è resiliente! Non molla un attimo mantenendo sempre la sua eleganza. La sua forza è l’eleganza e la sua eleganza è nella sua forza.
Vagnoni – I mocali 2018: Viva, brillante e scalpitante. Questa Vernaccia ha tutte le intenzioni di stupirci ancora per vari anni. Non vedo l’ora di poterla riassaggiare fra qualche anno quando il tempo avrà integrato ulteriormente tutti i sentori e i profumi già ora intensi e complessi, in un ‘evoluzione unica e pregiata.
Casa Lucii – Mareterra 2017: Come stare sugli scogli con il mare agitato. Iodio, alghe, salmastro. Mare. Si sente il mare. Sapore di mare. Polpa di riccio appena pescato. Ostriche sapide e dolci scampi. Emozionante.
Altre due cantine sono da menzionare fra le meritevoli che però non erano presenti con la versione riserva ma con l’annata 2020 e sono Terre di Sovernaja e Montenidoli.
God save the Queen! Lunga vita alla Regina!